Belluno, Dal Paos: «Agricoltura da eroi»
Il mondo della Coldiretti ha fatto sfilare in centro oltre 120 trattori
I trattori in fila, sullo sfondo la sede della Prefettura
BELLUNO.
La giornata grigia di ieri e la pioggia non ha fermato la carica degli oltre 120 trattori e mezzi agricoli confluiti al mattino in piazza Duomo per la 60ª Giornata del ringraziamento organizzata dalla Coldiretti di Belluno. Nelle vie principali del centro sventolavano le bandiere gialle dell'organizzazione agricola più rappresentativa della provincia.
Una organizzazione fondata nel 1946 da 24 coltivatori diretti e che oggi conta oltre 4 mila iscritti. Solo uno striscione, in piazza Duomo recitava: «Se vuoi coltivare la pace custodisci il creato».
Un'invasione pacifica ed ordinata, dunque, dai toni propositivi ed ottimisti, senza alcuna coda polemica. La manifestazione è iniziata alle 10 con la messa in Duomo celebrata da don Gino Dal Borgo. Dopodiché, dinanzi all'ingresso principale della cattedrale, sono seguiti gli interventi delle autorità e dei rappresentanti della Federazione Coldiretti.
Il sindaco di Belluno, ha voluto ricordare che «i prodotti della terra sono frutto della provvidenza e non solo delle nostre mani». Ha dichiarato quindi la sua massima disponibilità alle esigenze del mondo agricolo, sottolineando che oggi la politica ha il dovere di rispondere ai coltivatori che desiderano rimanere nel mercato, assicurando loro un reddito certo. Il viceprefetto Darco Pellos ha portato il saluto e il ringraziamento del prefetto e delle istituzioni. «Sfogliando i dati economici dell'ultimo triennio» ha detto l'assessore provinciale Stefano De Gan rivolgendosi ai coltivatori «possiamo dire che è stato merito vostro se la crisi da noi è stata meno grave». Il consigliere regionale Dario Bond ha testimoniato il suo recente sopralluogo nella pianura veneta colpita dall'alluvione: «Sono andati perduti 200 mila capi di bestiame e l'intero raccolto di tabacco. E' questo il tema che oggi dobbiamo affrontare. E 20 milioni stanziati dallo Stato non bastano» ha detto Bond lanciando un appello per essere uniti «insieme a tutte quelle persone che pur avendo perso tutto hanno ancora il coraggio di andare avanti».
Paolo Doglioni, presidente della Camera di Commercio è stato ancora più incisivo: «Il mondo dell'agricoltura è fatto di eroi! E la Camera di Commercio sta dando una mano alla filiera con una serie di progetti. Ma ci dev'essere maggior tutela al territorio, che consenta alla gente di poter vivere. Perché se la montagna è tutelata, anche la pianura viene salvaguardata». «Ma voi come fate a ringraziare?», ha chiesto qualcuno al presidente della Coldiretti Silvano Dal Paos in relazione all'ultimo flagello abbattutosi sulle coltivazioni. «Troviamo la forza nelle nostre famiglie, nella nostra terra» ha risposto il presidente. «E' vero, siamo un'agricoltura eroica, siamo presenti 365 giorni l'anno. Dobbiamo far crescere l'azienda agricola con pari dignità attraverso le grandi iniziative dei prodotti a Km zero e dell'etichettatura, grazie alla quale oggi possiamo sedere a fianco alla grande distribuzione. Ci battiamo affinché il consumatore possa vedere in modo chiaro la provenienza del prodotto che sta acquistando. Attraverso il Consorzio d'Italia garantiremo la distribuzione nazionale dei nostri prodotti, in accordo con i grandi marchi, pur salvaguardando la nostra denominazione d'origine».
Enzo Bottos, direttore di Coldiretti Belluno, ha parlato del progetto di una filiera interamente italiana, per accorciare i passaggi dal produttore al consumatore.
«Il produttore vende direttamente attraverso le cooperative. Questo è il passo successivo agli ecomercati esistenti, garantendo al consumatore un prodotto di provenienza italiana. Questione di primaria importanza considerando che oggi il mercato del falso "made in Italy" alimentare ha un fatturato di 50 miliardi di euro l'anno».
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