Diffamazione no vax al medico: sette risarciscono, due a processo

Il pediatra aveva postato su Facebook un video nel quale spiegava perché vaccinare i figli per il Covid

Gigi Sosso
Il pediatria Giangiacomo Nicolini
Il pediatria Giangiacomo Nicolini

Diffamazione no vax al pediatra. Due dei dieci imputati hanno scelto di andare a processo: Anna Cervo e Cristina Muratore. Sette hanno pagato il risarcimento provocando il ritiro della querela e un altro è deceduto nel settembre dell’anno scorso per un arresto cardiaco, mentre era alla guida della sua macchina.

Giuseppe Brugnolo e Alina Catalina Mihai avevano versato subito i 2 mila euro richiesti e qualcun altro aveva presentato un’offerta ritenuta insufficiente (500 euro al massimo). Nell’udienza pomeridiana di ieri, il legale di parte civile Erminio Mazzucco ha trovato un accordo soddisfacente anche con Manlio Cortina, Mirco Dal Pont, Daniela De Stefano, Lara Ghedin e Roberto Ficetti.

L’inchiesta del sostituto procuratore Alberto Primavera era partita dopo le querele presentate per i commenti a un video pubblicato sul profilo Facebook del pediatra e infettivologo bellunese Giangiacomo Nicolini, nel quale l’Ulss 1 Dolomiti gli faceva spiegare perché vaccinare i propri figli contro il Covid-19.

Il titolo della campagna era “Io ho vaccinato i miei figli. E tu?” e il post ha raccolto qualcosa come 778 mi piace, 341 commenti e 133 condivisioni. La diffusione era stata notevole, tanto più su una piattaforma social molto comune.

Cervo è accusata non solo di diffamazione aggravata, ma anche di minaccia ed è difesa dall’avvocato Andrea Rui. Il commento testuale è: «Sa ringrazio il cielo di non dover essere mai una sua paziente e farò di tutto perché i genitori provvedano in modo immediato. Forse dovrebbe tornare alle elementari e che qualche brava maestra torni a insegnarle la lettura e ad ampliare lo sguardo sulla realtà. A sua disposizione, gratis per di più. Lo consiglierei anche di cominciare a correre, senza fermarsi mai e senza girarsi, da ora in poi rischierà di sentire il nostro fiato sul collo».

Muratore, invece, ha soltanto la diffamazione e ha come difensore di fiducia Gino Sperandio: «Peccato ritrovarci medici tanto ignoranti e asserviti a un sistema corrotto. Che tristezza. Per fortuna molta gente si informa. Il castello di carta presto crollerà e chi ha sbagliato pagherà».

Il giudice Luca Berletti ha rinviato al prossimo 29 aprile per l’apertura del dibattimento. Quanto a Nicolini, si costituirà parte civile. Il medico ha già promesso che i soldi raccolti andranno in beneficenza a una struttura pediatrica.

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