Belluno: donna compra il furgone su internet da un morto, la polizia smaschera la truffa
L’asta su eBay per l’acquisto di un furgone era fasulla. Il truffatore aveva escogitato bene il piano, ma la polizia lo ha smascherato
BELLUNO.
L’asta su eBay per l’acquisto di un furgone era fasulla. Il truffatore aveva escogitato bene il piano: la Sim Card del suo telefonino era intestato a tale Bruno Rossi, una persona del tutto ignara dell’affare, e la carta Post-Pay, dove faceva confluire il denaro del raggiro, l’aveva aperta utilizzando la carta d’identità di F.B., una persona deceduta qualche mese prima. Ma il truffatore ha compiuto un passo falso: è, infatti, dall’accesso internet all’asta virtuale che la polizia postale è risalita a Massimo P., 38 anni. L’uomo è stato denunciato per truffa aggravata.
I fatti risalgono al 5 maggio scorso quando una 28enne di Sedico, L.Z., consultando il celeberrimo sito di aste on-line, scopre che v’è un furgone, un Iveco Daily, che fa per lei. Il prezzo, 1300 euro, è interessante e contatta subito l’inserzionista al numero telefonico indicato nel sito. Dall’altra parte del telefono risponde con voce gentile un uomo che dice di chiamarsi Bruno Rossi. I due si mettono d’accordo sulle modalità di pagamento.
L’inserzionista si fa subito versare una ricarica Post-Pay da 500 euro per bloccare l’affare. «Sa - spiega il truffatore - lei non è la sola ad essere interessata al mio furgone». E fissa l’appuntamento con la giovane donna di Sedico per il giorno successivo. Ma l’uomo non si presenta.
Tra l’aspirante acquirente ed il presunto proprietario del furgone c’è un nuovo contatto telefonico. Questi prende tempo, fissa un nuovo appuntamento per il giorno successivo in centro a Belluno e convince la donna a fargli una nuova ricarica su Post-Pay con altri 800 euro per chiudere definitivamente l’affare. L.Z. accetta, paga tutto e si presenta all’appuntamento stabilito. Ma del venditore e del suo furgone nemmeno l’ombra. A quel punto la giovane chiama al cellulare l’uomo ma questi non si fa più trovare.
Scatta la denuncia negli uffici della polizia postale di Belluno. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Simone Marcon hanno avuto la loro svolta, tre giorni fa.
Nel corso dell’inchiesta, infatti, s’è scoperto che il telefonino usato dal truffatore era intestato ad una persona ignara di tutto come pure la carta Post-Pay era stata aperta con la carta d’identità di una persona morta qualche mese prima.
A Massimo P. (difeso dall’avvocato Andrea Zambon del foro di Treviso) gli agenti della polizia postale arrivano attraverso l’analisi del collegamento internet usato per accedere su eBay. L’indagato respinge ogni accusa sostenendo di essere stato, a sua volta, coinvolto inconsapevolmente nel raggiro. Giovedì mattina è stato fissato l’interrogatorio dell’indagato davanti agli agenti della polizia postale
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