Belluno, due bambini dimenticati sulla seggiovia si buttano giù e finiscono all'ospedale
E' accaduto sul Nevegal: l'impianto è stato chiuso per fine giornata mentre i piccoli sciatori erano a bordo. Il Comune: "Puniremo i responsabili"
BELLUNO.
Dimenticati sulla seggiovia, chiusa per fine giornata, due bambini di 8 e 9 anni si sono lanciati dall'altezza di cinque metri. Entrambi sono finiti all'ospedale, uno di loro si è fratturato i polsi.
E' accaduto nel Bellunese, sulle piste del Nevegal. E ora il sindaco di Belluno, cui fa capo la società di gestione degli impianti di risalita, annuncia provvedimenti contro i responsabili di quella che viene definita "un'imperdonabile negligenza".
Quando si sono resi conto di essere stati dimenticati sull’impianto chiuso per fine giornata, i due ragazzi hanno provato a chiedere aiuto ma, realizzato che nessuno poteva sentirli, hanno fatto da soli: si sono buttati da 5 metri.
I due piccoli atleti dello sci club Limana si allenavano per una gara.
"Sia l’allenatore, sia il papà di uno dei due ragazzini _ spiega il presidente dello sci club Limana, Fiorindo Zanon, _ quando hanno visto che non scendevano più, hanno iniziato a risalire la pista per vedere che cosa fosse successo. Avranno aspettato dieci minuti al massimo da quando sono stati chiusi gli impianti. Quando sono saliti su, non c’era nessuno... Io sono stato informato dopo e sono andato a trovarli. Mi dispiace dell’accaduto".
Il presidente della Nis, società che gestisce gli impianti, Pio Benvegnù, fornisce però una versione diversa e parla di un blackout elettrico, aggiungendo però che se ci sono state "colpe o omissioni chi dovrà pagare, pagherà e saranno presi provvedimenti drastici".
"I due bambini si allenavano sulla pista Coca bassa», prosegue Benvegnù, «erano su due seggiolini diversi ed erano quasi arrivati in cima: il primo s’è buttato e s’è messo gli sci; l’altro ha visto il compagno davanti a lui e ha fatto altrettanto, solo che s’è fatto male perchè sotto di lui ha trovato dei sassi. Se andavano accompagnati? Mah, vanno accompagnati sotto gli 8 anni e questi hanno 8 e 9 anni; oppure se sono più bassi di 125 cm e loro sono alti 132 e 133 centimetri. Ho disposto un’indagine approfondita, anche per capire perchè l’impianto fosse fermo".
"Finchè non abbiamo le idee chiare non diciamo quel che è accaduto, che si sia trattato di un blackout o della chiusura impianti": così Maurizio Bortot, direttore per il Nevegal. "Non è stato chiamato il 118 perchè i genitori hanno portato i figli al pronto soccorso".
Chi ha le idee chiare è il sindaco Prade, l’unico a parlare di imperdonabile negligenza: "Si è trattato di un’imperdonabile negligenza che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Sto attendendo una relazione dettagliata sull’accaduto per capire le responsabilità. Ovviamente, chi ha sbagliato pagherà. Queste cose non possono e non devono accadere: l’incolumità delle persone deve essere garantita, particolarmente nel caso dei bambini", denuncia Prade.
"I due bambini sono saliti sull’impianto, evidentemente senza essere visti dagli addetti i quali, arrivata l’ora di chiusura, hanno fermato la seggiovia, lasciando i piccoli a metà percorso. I ragazzini hanno chiamato aiuto, ma non sono stati sentiti e allora, in preda al panico, si sono lanciati dai sedili, cadendo malamente".
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video