Belluno è la provincia più sicura del Nord ma crescono le truffe
BELLUNO. Quella bellunese è la provincia italiana più sicura per quanto riguarda le rapine. Ai piedi delle Dolomiti, infatti, lo scorso anno sono stati denunciati “solo” 6,7 reati di tale tipologia ogni 100 mila persone (14 considerando la popolazione totale). Meno di un decimo rispetto al valore nazionale (72 ogni 100 mila abitanti), addirittura un’inezia rispetto alla non certo invidiata primatista della speciale classifica: Napoli, dove nel 2013 ci sono state 269,1 rapine ogni 100 mila abitanti.
E quanto emerge dall’elaborazione del Sole 24 Ore, relativa ai reati denunciati nelle province italiane nel 2013, realizzata sulla base dei dati forniti dal ministero dell’Interno.
Settimi sui reati totali. I delitti complessivamente denunciati in Italia nel 2013 sono stati quasi 2,9 milioni, un dato in crescita del 2,6 per cento rispetto al 2012. Più sensibile l’aumento delle persone denunciate/arrestate, passate dalle 935 mila del 2012 alle 980 mila dell’anno scorso, con un incremento del 4,6 per cento. Passando alla classifica provinciale, Milano (8.345 reati ogni 100 mila abitanti) la spunta su Rimini (8 mila) e Bologna (7.655), mentre vivono una realtà decisamente più tranquilla i bellunesi, che occupano appena la 100esima posizione, vivendo cioè nella settima provincia più sicura d’Italia. Piazzamento che diventa primato, se si considera il Centro-Nord, visto che le sei province più sicure d’Italia sono tutte al Sud: nell’ordine Benevento, Matera, Oristano, Enna, Avellino e Crotone.
Nel Bellunese i reati totali denunciati nel 2013 sono stati 2.668 ogni 100 mila abitanti, 5.587 quelli totali, registrando. però. un aumento del 6,7 per cento (il 16esimo aumento più consistente tra tutte le province).
Rapine quasi sconosciute. Quattro le classifiche di settore elaborate dal Sole 24 Ore: furti in casa, borseggi, truffe e frodi, rapine. Proprio in quest’ultima primeggia la provincia di Belluno, la più sicura d’Italia con 6,7 rapine ogni 100 mila abitanti e un decremento analogo (6,7 per cento, appunto) rispetto al 2012.
Truffe e frodi raddoppiate. Nella classifica guidata da Trieste (422 le denunce ogni 100 mila abitanti, con un aumento del 54,5 per cento rispetto al 2012) davanti a Savona e Napoli, le 262 frodi/truffe denunciate ogni 100 mila abitanti nel 2013 regalano a Belluno la 20esima posizione. Un exploit, quello sull’incidenza del reato, non certo da festeggiare. considerando anche il sensibile aumento rispetto al 2012: più 44,1 per cento. Un dato che supera anche la media nazionale: 230 reati denunciati ogni 100 mila persone, con un aumento del 20,4 per cento rispetto al 2012.
Furti in casa. Il 90esimo posto (il 17esimo, trasformando la classifica in ordine di sicurezza, che diventa secondo, dietro a Bolzano, considerando le province del Nord) sarebbe un dato confortante (la media nazionale di tale reato ha un’incidenza pari a 414 reati ogni 100 mila abitanti), se non fosse che i 203 furti in casa denunciati nel 2013 nascondono un aumento tutt’altro che trascurabile: più 16,4 per cento rispetto al 2012, contro il 5,9 per cento nazionale.
Borseggi in calo. Quelli denunciati nel 2013 sono stati 55,4 ogni 100 mila abitanti (86esimo posto nella classifica guidata da Rimini, la meno sicura d’Italia per tale reato): il 12,1 per cento in meno rispetto al 2012.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi