Belluno: gioco a quiz con truffa, anziana raggirata
Le arrivò una maxi-bolletta senza aver potuto partecipare alla trasmissione
BELLUNO. È accusato di truffa il gestore di un gioco a quiz che andava in onda, nell'agosto di quattro anni fa, sull'emittente televisiva privata Canale Italia. Si tratta di Nunzio Cicileo, 47 anni (difeso dall'avvocato Mirto Dalle Mule). Il sistema della truffa è stata spiegata ieri in aula, davanti al giudice Giorgio Cozzarini, dalla parte offesa, un'anziana bellunese. «Era il 29 agosto del 2006 - ha spiegato l'anziana - quando, guardando un'emittente privata, chiamai per rispondere ad una domanda di un gioco a premi. Sapevo la risposta e chiamai. Ma dopo aver fatto uno squillo, la telefonata rimaneva muta. Nessuno mi rispondeva. Continuai a chiamare diverse volte, quel giorno. Sempre con lo stesso esito della prima chiamata». L'anziana si accorse solo all'arrivo della bolletta telefonica della truffa. «Mi arrivò una bolletta da 265 euro - ha spiegato in aula - e subito chiesi lumi alla Telecom. Poi capii che la bolletta era lievitata solo per quelle telefonate a vuoto che feci il giorno che chiamai a quello strano numero che iniziava per 899». Nel corso del processo è emerso che ogni telefonata fatta a quel numero, indipendentemente dalla durata della chiamata, costava 12,50 euro a scatto iniziale. «Andai subito a far denuncia dai carabinieri - ha concluso l'anziana - Poi, però, sono stata risarcita». Nel corso dell'udienza di ieri è stato anche sentito il maresciallo Alfredo De Bon, della stazione dell'Arma di Belluno, che condusse le indagini che portarono all'identificazione dell'imputato come il responsabile della truffa. Al termine dell'udienza, il giudice Cozzarini (in aula era presente il pubblico ministero Simona Ianese) ha disposto il rinvio del processo all'11 marzo.
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