Belluno: «I bimbi non vaccinati non entrano in asili e nidi»

La precisazione arriva dal dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, De Bastiani. Regolarizzata la loro posizione, potranno nuovamente accedere al servizio

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BELLUNO. «La legge è perentoria: dal 2 maggio nessun bambino che non sia stato vaccinato potrà varcare la soglia della scuola materna o dell’asilo nido che ha frequentato fino a ieri».

Le parole del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Gianni De Bastiani sono chiare e non lasciano adito ad interpretazioni: domani i bellunesi da 0 a 6 anni senza immunizzazione non potranno più frequentare asili o nidi.

Il bambino non in regola non sarà depennato dalla scuola, dove potrà rientrare una volta che i suoi genitori si saranno messi in regola con gli obblighi di legge.

«Il problema riguarda solo la fascia 0-6 anni, perché solo per i servizi per l’infanzia la vaccinazione è prescritta come requisito di accesso ai servizi medesimi», precisa De Bastiani, il quale fa riferimento all’articolo 3 comma 3 del decreto legge 73/2017. «Saltando tutti i passaggi intermedi che si sono succeduti, le ultime disposizioni sono state fornite con una circolare congiunta del Miur e del Ministero della Salute il 27 febbraio scorso. La circolare, partendo dal fatto che la Regione Veneto è tra gli enti che hanno istituito le anagrafi vaccinali, ha ribadito che è possibile adottare, già per l’anno in corso, il regime che prevede, in sintesi, che le scuole comunichino alle Usl gli iscritti, le Usl rispondono indicando gli studenti non in regola, le scuole invitano i genitori a regolarizzarsi, e trasmettono poi alle Usl l’elenco di chi non ha comprovato l’adempimento vaccinale. Le Usl a questo punto avviano le procedure sanzionatorie amministrative (pena pecuniaria, da 100 a 500 euro). Le scuole dell’infanzia, una volta scaduto il termine assegnato ai genitori, devono disporre l’allontanamento del minore, nel caso in cui non sia stato comprovato l’adempimento vaccinale, o la prenotazione, o legittime cause di esenzione, differimento. Per cui da domani chi non è in regola non potrà frequentare gli asili o i nidi».

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Una precisazione che dovrebbe togliere dall’imbarazzo i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi e anche i legali rappresentanti delle scuole paritarie, scuole che gestiscono la gran parte degli asili in provincia. «Dobbiamo rispettare quello che dice l’Ufficio scolastico e la normativa in materia», sottolinea Igor Burlon, presidente della Fism, la federazione che raccoglie le scuole materne paritarie in provincia. «La non accettazione dei bambini, da domani, negli asili o nei nidi del nostro territorio è una misura che i genitori dovevano già attendersi, visto che è stato chiesto loro di mettersi in regola e visto che già dal 10 marzo si doveva presentare la certificazione vaccinale. Si è dato un ulteriore mese per mettersi in regola. Comunque, come ho fatto sapere a tutti i legali rappresentanti delle nostre scuole, sarà loro responsabilità far rispettare le norma».

La cosa positiva, secondo Burlon, «è che sono pochi, per quanto ci riguarda, i bimbi che non sono immunizzati». Quanti sono però non è ancora dato sapere, «per motivi di privacy. Per loro, comunque, l’accoglienza non sarà possibile. Spero non ci saranno problemi».

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