Belluno, i genitori della Gabelli: "Ridateci la nostra scuola"

Un nuovo anno nella sede provvisoria: "Palestra e giardino vanno recuperati subito"
BELLUNO.
Le prima campanella è suonata puntuale in tutte le scuole di Belluno. Anche alla primaria Gabelli, al parco Città di Bologna, in quella che è diventata da 28 mesi la nuova sede. Tanta l'emozione di bambini e genitori. Un po' più forte per i più piccoli, quelli che hanno iniziato il percorso delle elementari. Due le classi prime, per un totale di 40 alunni, radunatisi davanti all'ingresso per l'appello delle insegnanti e del dirigente Fulvio De Bon.


«È la seconda volta per me», dice una mamma, «visto che ho un altro figlio più grande. L'agitazione, quindi, è meno forte. Il mio "piccino" però non è riuscito a fare colazione questa mattina, era parecchio emozionato». «Ci rendiamo conto che questa sede è transitoria e che alcuni servizi mancano», afferma un'altra mamma, «ma come me, ci sono parecchi genitori che li portano qui per comodità, magari perché, lavorando in centro, riescono a gestire meglio i tempi.


Ovviamente il desiderio di tanti è che i propri figli possano tornare nella storica sede».

L'inizio della scuola ha riportato in primo piano la questione del restauro delle vecchie Gabelli dopo il crollo del soffitto di un'aula il 29 maggio 2009. Qualche mese fa, nella zona dell'incrocio tra via Segato, Dante e Cavour, i "Cittadini per il recupero delle Gabelli" avevano scoperto un pannello che raccontava il ruolo rivestito dall'edificio negli anni per la città e per l'intera comunità bellunese. «Il fatto che ci siano nuovi iscritti», commenta Biagio Giannone, rappresentante dei genitori degli alunni delle Gabelli, «significa che la comunità continua a resistere, nonostante la sede, non del tutto adatta».


Infatti, se strutturalmente e dal punto di vista delle rifiniture la scuola piace ai genitori, parecchie perplessità sono date dal fatto che manca una palestra e gli spazi sono stretti. «Manca un giardino scolastico che sia degno di questo nome», commenta Giannone, «è come se i bambini facessero ricreazione in un garage. Venerdì alle 18, nella nuova sede, faremo un incontro proprio per riflettere su queste questioni: per noi la palestra del vecchio plesso è agibile e va quindi recuperata, insieme al giardino».


Il timore dei genitori è che ci si dimentichi che quella al parco Città di Bologna è una sede provvisoria. «Non abbiamo novità su quello che l'amministrazione vorrà fare», aggiunge Giannone, «ci hanno lasciato perplessi le affermazioni dell'assessore Da Re, che ha detto che le Gabelli sono un problema "secondario". Abbiamo paura che, il fatto che ci sia una nuova sede, diventi un alibi per non sistemare la vecchia scuola».


Il Comitato sta già pensando a iniziative per ricordare alla politica e alla cittadinanza che l'edificio da ristrutturare c'è ancora. La prima è un concerto dello "Stefano Barbieri jazz quintet", che si terrà probabilmente il 23 settembre, «naturalmente se ci sarà data la possibilità di utilizzare i giardini in piazzale Battisti. L'intento è coinvolgere anche gli esercizi commerciali della zona». La seconda è la realizzazione di una mostra: attraverso le foto sarà ripercorsa la storia delle Gabelli e l'importanza che hanno rivestito.

L'obiettivo, condiviso anche dal dirigente De Bon, «è restituire le Gabelli così come erano un tempo. Non solo a beneficio degli alunni, ma anche dell'intera città».

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