Belluno. Il mercato degli affitti è in caduta libera

L’incertezza sull’aliquota che sarà introdotta frena i proprietari delle case. E sono ferme anche le compravendite

BELLUNO.Forte effetto depressivo sulle compravendite e sulle locazioni per l’introduzione dell’Imu e la rivalutazione catastale del 60% sugli immobili.

L’allarme è di Confedilizia Belluno nell’occasione della settima edizione del borsino immobiliare. «Nel 2011, le voci dell’introduzione di una imposta patrimoniale e poi la manovra di fine anno con l’aggravio dato dall’Imu, hanno determinato un effetto depressivo su un mercato sostanzialmente stabile, effetto che si è immediatamente trasmesso anche all’investimento in immobili a scopo di locazione. Attualmente infatti i contratti di affitto sono in caduta, in mancanza della determinazione da parte dei comuni dell’aliquota Imu per gli immobili locati: ciò che genera una pesante situazione di incertezza, che condiziona il settore e che potrà essere foriero di consistenti effetti sociali», dice Michele Vigne componente di Confedilizia. Il quale sottolinea come «si preveda anche una situazione di sostanziale stasi nel mercato della compravendita. Inoltre, la situazione di crescente disagio sociale peserà soprattutto nei confronti dei mutui»

Insomma, i proprietari di immobili sono alla finestra a guardare come andranno le cose e soprattutto quale aliquota gli enti locali decideranno di applicare sulle case e per questo, visto l’aumento della tassazione anche del 300%, preferiscono tenere un alloggio sfitto che pagare quasi 2000 euro di Imu.

«L’Imu era stata presentata come una imposta che rispondeva al criterio dell’equità, e invece si è rivelata il contrario. Soprattutto per quei proprietari che fino ad ora avevano applicato il canone calmierato, cioè quello che è definito dal confronto tra Confedilizia e associazione degli inquilini che prevedeva degli sgravi sia per l’inquilino che per il proprietario. E proprio questi sono i contratti che noi come associazione in questo momento sconsigliamo di fare ai nostri associati, perchè gli aumenti della tassazione che si prospetano per il proprietario, vanno da un +204% se si applicherà l’aliquota minima del 7.6 per mille, ad un +324% se l’aliquota comunale sarà del 10.6 per mille», precisa Vigne.

A questo punto l’associazione lancia l’appello ai sindaci «affinchè sulla prima casa si applichi l’aliquota del 2 per mille cioè nella misura minima che è permessa applicare ai Comuni in base alla facoltà di riduzione prevista dal decreto, mentre sul mercato delle locazioni, si applichi quella del 4 per mille, almeno ai contratti agevolati». Ma Confedilizia Belluno lancia anche un altro appello, questa volta al governo Monti affinchè «si elimini quella grande diseguaglianza che vede i piccoli proprietari farsi carico del 65% della salvezza dell’Italia, mentre nessuna tassa viene comminata ai fondi immobiliari che sono sempre stati agevolati. Se si vuole fare cassa è bene iniziare a tassare anche questi soggetti».

Ma c’è anche un’altra questione che l’associazione rilancia. «Nell’Imu il valore catastale supera in molti casi anche il valore di mercato. Già è incivile che una proprietà immobiliare venga tassata oltre il reddito, ma ora siamo addirittura alla tassazione oltre il valore. Con l’aumento delle rendite, si è di fatto giunti ad una vera e propria patrimoniale a carico dei piccoli proprietari, mentre niente si fa per i grandi».

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