Belluno, il palazzo dell’Aci è pronto al restauro: ospiterà uffici, il Pra e una assicurazione
Pezzi di intonaco si sono staccati precipitando al suolo. La facciata del palazzo Cappellari della Colomba, sede dell’Aci Belluno, mostra tutti i segni della sua età. Ma presto l’edificio sarà restaurato. Ieri sono stati effettuati i sondaggi e in primavera l’impresa e i restauratori si metteranno al lavoro per riportare l’immobile al suo antico splendore e per metterlo in sicurezza. Una volta terminata l’opera, nello stabile in piazza dei Martiri tornerà anche il Pra (oggi collocato in via Vittorio Veneto) e con molta probabilità troverà sede anche la Sara, la compagnia assicuratrice dell’Automobile Club Italia.
L’archivio storico
L’operazione prevede anche il recupero del sottotetto, che è sempre stato utilizzato come magazzino e che oggi è inagibile. Si tratta di uno spazio di 240 mq, alto sette metri, che versa in pessime condizioni. «È inagibile», spiega l’architetto Francesco Palma, che si è occupato della progettazione dell’intervento. «Ci sono alcune aperture dalle quali entrano i colombi che hanno provocato parecchi danni».
«Qualche anno fa abbiamo ritrovato proprio lì alcuni fascicoli», racconta il direttore dell’Aci, Gianantonio Sinigaglia. «Dentro c’era una lettera di Enzo Ferrari». Un archivio prezioso, che l’Aci vuole valorizzare e anche, aggiunge il presidente Lucio De Mori, «mettere a disposizione dei soci. Ma per farlo abbiamo bisogno di una sede consona». Lo sarà, terminata l’operazione di restauro che sarà avviata in primavera.
L’intervento
«Oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo effettuato i prelievi della facciata, che saranno inviati ad una ditta specializzata per le analisi», racconta Palma. «È necessario capire il motivo di un simile deterioramento, perché si siano create delle crepe e si siano verificati distacchi di materiale». Una volta arrivati gli esiti, i restauratori inizieranno l’opera di sistemazione della facciata, in base al progetto che è stato approvato dalla Soprintendenza.
L’intervento prevede poi la sostituzione dell’illuminazione esterna per valorizzare l’immobile, il rifacimento degli impianti interni e del tetto, l’installazione di un ascensore per abbattere le barriere architettoniche. Non sarà intaccato lo scalone monumentale che conduce al primo piano e che dà ulteriore pregio al palazzo. «Sotto l’intonaco bianco ci sono le pitture originali, che vanno dal rosso al giallo e che speriamo di recuperare», aggiunge Palma.
I lavori prevedono anche l’adeguamento sismico dello stabile, inizieranno in primavera e si concluderanno nel giro di tre o quattro mesi. La spesa prevista è fra i 500 e i 600 mila euro, e sarà coperta da Aci Italia e Aci Belluno, che condividono la proprietà del palazzo.
Un gioiello per la città
Il recupero riporterà al suo antico splendore il palazzo più bello di piazza dei Martiri. Il nuovo consiglio dell’Aci Belluno ha creduto nell’operazione, avviata un paio di anni fa, e ne ha discusso a lungo con Automobil club Italia e con il suo presidente Sticchi Damiani grazie al lavoro di cerniera condotto dal direttore Sinigaglia. «È fondamentale mettere in sicurezza il palazzo», spiega. «Abbiamo tenuto stretti rapporti con il presidente dell’Aci nazionale per avviare l’operazione, anche lui ci ha sempre creduto». Anni fa, quando l’ente bellunese aveva difficoltà di bilancio, si era pensato di vendere il palazzo, ma l’ipotesi è tramontata.
«Vorrei che la sede dell’Aci diventasse la casa dei nostri soci, un luogo in cui poter consultare il nostro ricchissimo archivio», conclude il presidente De Mori. «Con una sede appropriata potremo farlo». —
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