Belluno, il Pd all'attacco sulla viabilità"Solo illusioni, manca una regia"

Gli esponenti del Pd, capitanati dal consigliere Sergio Reolon e dall’ex assessore Quinto Piol, tornano all’attacco sulla questione della Venezia-Monaco, sollevata nei giorni scorsi dallo stesso governatore Zaia
BELLUNO.
«Se è intenzione di qualcuno di non fare più nulla in questa provincia per i prossimi anni per la viabilità, questo è il modo migliore». Gli esponenti del Pd, capitanati dal consigliere Sergio Reolon e dall’ex assessore Quinto Piol, tornano all’attacco sulla questione della
, sollevata nei giorni scorsi dallo stesso governatore Zaia. «Credo che si sia perso di vista l’obiettivo cioè ammodernare la nostra viabilità» ha detto anche Lidia Maoret, segretario provinciale del Pd.

«Il presidente Bottacin parla di portare l’autostrada fino a Bolzano, i sindaci di Longarone e Castellavazzo si lamentano perchè mancano i soldi per la variante di Longarone, mentre a Cortina c’è ancora indecisione sulla variante. Insomma, è evidente che manca la regia provinciale nella programmazione viaria del nostro territorio tanto che tutti parlano di ciò che dovrebbero fare gli altri e così nessuno fa niente».

Ne ha per tutti il consigliere regionale Reolon che denuncia l’immobilismo di cui il Bellunese è rimasto vittima ad oggi sul fronte viabilistico.

«Il governatore Zaia parla delle assicurazioni per le vittime di Falco, dell’Anas e della Venezia-Monaco, ma non dice cosa farà la Regione in questo territorio. Bottacin con Toscani sono andati all’Anas e sono tornati indietro con le pive nel sacco per poi ipotizzare un prolungamento dell’autostrada fino a Bolzano: ma i soldi chi li mette? Ricordiamoci che la variante di Cortina non è inserita in nessun documento di programmazione. E se i milioni di euro per il Col Cavalier li abbiamo portati a casa è merito solo di Achille Variati, all’epoca capogruppo del Pd a Venezia», precisa Reolon che continua: «Sulla variante di Longarone, è stato Chisso a bloccare la progettazione, eppure continua a spandere illusioni sull’A27-A23».

Il consigliere veneto poi si rivolge al suo successore a palazzo Piloni invitandolo, «invece di dire cose impossibili, a fare un’allenza con Bolzano per fare la ferrovia, magari usando i fondi delle aree di confine e mettendo insieme le forze per finanziare la variante di Longarone e la Anzù-Busche».

Reolon sottolinea come importante sia il metodo che si adotta per portare a casa dei risultati, vale a dire «bisogna definire le priorità e su quelle spingere».

Parla di incapacità di Stato e Regione nel fare investimenti, invece l’ex assessore Quinto Piol. «Bisogna avere un’idea in testa per portare avanti le cose. Noi nel 2007, con tutto il territorio, siamo riusciti ad ottenere un accordo completo sulla direttrice di Alemagna e su questo bisognava continuare. Ma poi si è preferito parlare di project financing, una vera maledizione perchè ha rinviato il progetto di 3-4 anni. Le favole che ci raccontano sono una presa in giro e rappresentano il modo per non fare nulla. Se andiamo avanti così fra 50 anni annovereremo come ultima opera realizzata nella nostra provnicia soltanto il Col Cavalier».

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