Belluno: il traforo del Col Cavalier avanza

Sopralluogo nel cantiere dove si scava da un mese di giorno e di notte
Tre immagini del cantiere della galleria del Col Cavalier nell’imbocco a nord
Tre immagini del cantiere della galleria del Col Cavalier nell’imbocco a nord
BELLUNO. Il posizionatore è un grande macchinario giallo con un lungo braccio che inserisce tubi metallici dentro la roccia. Ieri, comandato e controllato da quattro operai, il posizionatore era al lavoro dentro il Col Cavalier per preparare una nuova fase di scavo. Si lavora a pieno regime nel cantiere del tunnel avviato poco più di un mese fa, a partire dall'imbocco nord di via Miari, e ieri è stata l'occasione per fare il punto dei lavori insieme a Veneto Strade, che ha realizzato il progetto e segue le opere appaltate a un'associazione temporanea di imprese capeggiate dalla Oberosler di Bolzano e che comprende anche la bellunese Deon. Lo scavo, già ben visibile passando davanti al cantiere, procede con regolarità e secondo il cronoprogramma, ma più lento rispetto a quanto si prevede nei prossimi mesi. Finora infatti le ditte hanno "bucato" circa un metro di roccia al giorno, mentre è possibile arrivare a 5 metri al giorno. Il cantiere funziona 24 ore su 24 su tre turni, soprattutto per ragioni pratiche, cioè perché le operazioni di traforo non si possono interrompere. In futuro però è probabile che i turni si limitino a due. Sandro D'Agostini, il dirigente di Veneto Strade, spiega come funziona il lavoro: «Lo scavo avviene in più fasi a seconda del materiale che si incontra. In questa prima fase di avanzamento la qualità della roccia (un flysch molto argilloso), non è tale da consentire l'auto sostegno e la galleria tende a collassare, quindi è necessario un intervento preventivo di consolidamento». E' qui che entra in gioco il posizionatore, il macchinario che crea una serie di fori ad arco dove vengono inseriti trasversalmente dei tubi metallici lunghi una quindicina di metri. I tubi servono a migliorare la portanza del terreno, per permettere poi di scavare con maggiore sicurezza. «Dopo aver inserito i tubi», continua D'Agostini, «si scava per avanzamenti di due metri e poi si posano le centinature, cioè gli archi in acciaio che sostengono la volta della galleria». Ci sono vari modi per fare un traforo, dalle "talpe" all'esplosivo, ma per il Col Cavalier viene utilizzato il martellatore, cioè una specie di ruspa. In questi giorni è stato completato il terzo campo e sta iniziando il quarto e questo significa che la collina è stata scavata per trenta metri. Ma è ancora lunga, perché il tunnel del Col Cavalier, alla fine, misurerà 1,8 chilometri. «Andando avanti le condizioni della roccia dovrebbero migliorare, ma sappiamo anche che potremmo trovare falde acquifere. I fori preliminari ci permettono di capire prima cosa c'è e di attrezzarci», spiegano quelli di Veneto Strade. Oltre al tunnel automobilistico, lo scavo prevede anche un cunicolo per le emergenze e i lavori, parallelo e sottostante al piano stradale, e due vie di fuga perpendicolari. Dalla rotatoria dell'imbocco nord a quella a sud (Visomelle) il percorso sarà lungo 2,3 chilometri, ma il progetto complessivo comprende anche l'allargamento e la sistemazione di altri due chilometri lungo la sp 1 in direzione Ponte nelle Alpi. «Stiamo cercando di creare meno disagio possibile agli automobilisti», dice D'Agostini, «ma è inevitabile, soprattutto quando si verificano crolli come quello delle scorse settimane». Il cedimento non è certo il primo caso di questo tipo su quel tratto di strada che è sempre stato problematico e anche per questo è stato inserito nel progetto. I tempi previsti sono di circa un anno e mezzo per completare il tratto "esterno" cioè quello lungo la provinciale e di 45 mesi per il tunnel, dei quali però solo una quindicina per lo scavo vero e proprio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi