Belluno: in 23 promuovono un bilancio "povero"

La minoranza non ci sta: «Spero sia l'ultimo di Prade», tuona Sommavilla
A destra una seduta del consiglio comunale. Sotto i consiglieri d’opposizione Attilio Sommavilla e Maria Cristina Zoleo. Sullo sfondo Perale e Massaro
A destra una seduta del consiglio comunale. Sotto i consiglieri d’opposizione Attilio Sommavilla e Maria Cristina Zoleo. Sullo sfondo Perale e Massaro
BELLUNO.
Con 23 voti favorevoli e 14 contrari (astenuto Ezio Caldart) il consiglio comunale ha votato ieri il bilancio di previsione per l'anno in corso, e il pluriennale 2011-2013. Un bilancio che il sindaco ha definito «il migliore possibile», giudizio confermato anche dal capogruppo Pdl Lorenzo Bortoluzzi: «Oggi i vincoli che stringono gli enti pubblici sono tali da non poter più garantire salti in avanti».

«Bisogna essere responsabili nei confronti dei cittadini». Se il bilancio è così, insomma, è perchè «ci sono i tagli statali, che hanno colpito tutti», ha concluso Bortoluzzi, dichiarando il voto favorevole del gruppo.

Non la pensa allo stesso modo Jacopo Massaro, capogruppo Pd, che ritiene che in questi anni si sia «navigato a vista». Massaro è tornato anche sul concetto di responsabilità, «una parola abusata oggi», ha detto. La critica del consigliere alla giunta è per la mancanza di documenti, spesso richiesti dall'opposizione, come quelli «della Nis, le consulenze che abbiamo e quanto costano, le perizie dei Vigili del Fuoco sulle scuole Gabelli».

Proprio sulle Gabelli vertevano alcuni degli emendamenti presentati dall'opposizione nel corso del dibattito. La richiesta era di spostare alcune risorse per la ristrutturazione dello stabile oggi chiuso. Nessuno è passato. Il sindaco ha spiegato che a Belluno non ci sono solo quelle scuole ma anche altre, e che «le Gabelli le abbiamo appena fatte nuove». Per il sindaco non andavano neanche proposti gli emendamenti. «Questo bilancio è il mgliore possibile», ha concluso, «il resto è solo astio e cattiverie».

Alla fine sono passati solo gli emendamenti presentati da Colleselli (Udc) per la trasmissione in diretta delle sedute del consiglio comunale, e quello di Maria Cristina Zoleo sul marciapiedi di via Fratelli Rosselli. Bocciato invece quello con cui si chiedeva di abbassare il compenso del portavoce per rimpolpare il capitolo cultura.

Se Eugenio Colleselli (Udc) non è stato molto critico, dando al bilancio un «6 meno meno», a puntare il dito contro il previsionale è stato Attilio Sommavilla (IpB), che si è augurato che questo sia «l'ultimo bilancio di questo sindaco». Sotto la lente del consigliere sono finiti lo sforamento del Patto di stabilità di due anni fa con tutte le conseguenze che ha avuto sulla città, il sociale «per cui in questi anni non avete fatto niente», la cultura «disintegrata» e la strategia per il futuro di un Comune capoluogo di provincia: «Strategia che non c'è. Avete vissuto di rendita», ha detto Sommavilla, «ma adesso è finita. Discutiamo di un bilancio dove non ci sono numeri».

Alla fine, però, la maggioranza di Palazzo Rosso (cui si sono aggiunti i consiglieri Uneddu e Giuliana, che hanno votato a favore), ha premiato il lavoro della giunta. Unico astenuto Ezio Caldart (Con Belluno), che si è dissociato da Zoleo e Toscano (contrarie). A spingere Caldart verso questa decisione è stato soprattutto quello che lui definisce «un sogno che vedo finalmente realizzato». Ovvero gli spogliatoi del campo sportivo di Salce, che, pur non compresi nel bilancio dello scorso anno, sono stati fatti. «In itinere il bilancio può avere una valenza positiva», ha chiuso Caldart.

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