Belluno, in 500 restano senza l'acqua: «Adesso basta»
Gsp ripara un guasto all’acquedotto di Roncole ma si crea una bolla d’aria da Canzan a Sois, a Salce a Bettin, Giamosa e fino a Marisiga. La protesta: «Interruzioni a ripetizione»
La cisterna di Bim Gsp che entra in funzione durante le emergenza
BELLUNO. Rubinetti a secco ieri a Canzan e sale la protesta dei cittadini. «Ormai le interruzioni sono sempre più frequenti e il disagio per noi è davvero grande», spiega Michela Piccin. L'acqua ha iniziato a mancare martedì sera e ieri mattina i rubinetti erano ancora a secco. «Appena ci siamo accorti abbiamo chiamato il numero verde», continua la Piccin, «ci è stato detto che c'era una perdita e si rischiava l'interruzione del servizio». Alle 22.30 alle scuole elementari di Giamosa ha fatto la sua comparsa l'autobotte, inviata da Gsp per permettere agli utenti di riempire le taniche e far fronte al disagio. L'interruzione è stata causata, fanno sapere da Gsp, da un po' d'aria rimasta intrappolata all'interno della condotta a seguito della riparazione di un guasto sull'acquedotto di Roncole. Si è creata una sorta di cuscinetto che ha impedito per diverse ore il normale flusso dell'acqua in molte zone. Interessate dal problema, a macchia di leopardo, le utenze di Canzan (le più colpite), Bes, Bios, Schiocchet, Sois, Mares, Chiesurazza, Antole, Orzes, San Fermo, Salce, Col di Salce, Giamosa, Bettin, via Del Boscon, Col da Ren, Marisiga, Carmegn, e Col del vin. In tutto circa 500 utenze. Nell'arco dei cinque km di tubazione i tecnici Gsp sono intervenuti più volte nel corso della giornata di ieri per sfiatare la rete. L'andamento sinuoso della linea ha reso particolarmente difficile quest'operazione, ma in serata l'allarme è progressivamente rientrato, e alle 18 l'acqua era tornata anche a Canzan. «Si prevede che nel corso della nottata la situazione rientri nella completa normalità», dicono da Gsp, che nella nota inviata in serata si scusa per il disagio con i cittadini. A Canzan, però, sono stanchi, e pensano a una protesta plateale, con cartelloni e volantinaggio magari durante il Giro d'Italia, per mostrare il disagio che subiscono da tempo. «Siamo rimasti senz'acqua due mesi fa, ancora a settembre, ormai è sempre più frequente questo problema», continua Michela Piccin. «E pare che non si risolverà, visto che ci hanno detto che la rete è marcia ma non ci sono i soldi per cambiarla». E' stato interpellato anche l'assessore comunale Fabio Da Re, che sta aspettando da Gsp lo studio di fattibilità chiesto ancora a settembre per capire quanto potrebbe costare sostituire le tubazioni: «A valle del serbatoio di Biois la rete di distribuzione è in pessime condizioni», afferma Da Re. «Ho segnalato il problema a settembre, chiedendo al presidente di Gsp uno studio di fattibilità sui costi della sua sostituzione. L'ho sollecitato in dicembre e l'ho fatto anche oggi (ieri per chi legge), perchè questa è una delle priorità per il comune di Belluno e voglio porla come tale nella rivisitazione del piano degli investimento che stiamo facendo con l'Aato».
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