Belluno, insospettabile indagato per detenzione di materiale pedopornografico
L'uomo, un impiegato di 36 anni incensurato, era finito sotto inchiesta per aver manomesso il sito internet della fidanzata. Ma da quello scherzo la polizia postale ha scoperto nel suo computer foto e video di contenuto pedopornografico
BELLUNO.
Un brutto scherzo fatto via internet all’ex fidanzata gli è costata un’inchiesta per detenzione di materiale pedo-pornografico. Il classico insospettabile, scovato per puro caso dalla polizia postale, che si era recata a casa sua per perquisirgli e sequestrargli il computer, dopo aver scoperto che da quel portatile era stata modificata l’home-page del sito personale della sua ex fidanzata. E così, il procedimento per diffamazione on-line si è arricchito di un’accusa ancor più pesante per un impiegato di 36 anni, incensurato, che risiede nel Bellunese: detenzione di materiale pedo-pornografico.
Nel suo computer, gli uomini della Polizia Postale di Belluno gli hanno trovato 44 file di immagini e altri 7 di video dal contenuto pedo-pornografico.
La vicenda, coperta dal massimo riserbo, risale al luglio scorso, quando una giovane donna bellunese scoprì che la home-page del suo sito personale, era stata modificata da qualcuno. La donna è un’appassionata di animali e nella sua home-page aveva messo le foto che la ritraevano con alcuni cani. Solo che, un giorno, scoprì che qualcuno aveva ritoccato le foto aggiungendo, accanto agli animali, membri maschili o femminili. Insomma, uno scherzo di cattivo gusto, tanto che la donna non la prese bene e si presentò negli uffici della questura di Belluno per sporgere denuncia per diffamazione contro ignoti.
Il caso fu sottoposto agli esperti di informatica della polizia postale che avviarono le indagini e riuscirono a scoprire che l’home page era stata modificata dall’ex fidanzato. La donna, quando venne a saperlo, cadde dalle nuvole, anche perché la separazione tra i due avvenne in modo tutt’altro che burrascoso.
La polizia postale nel frattempo, dopo aver ricevuto il decreto della procura, andò a perquisire la casa dell’ex fidanzato della donna per sequestrare il computer, attraverso l’analisi del quale si sarebbe provata l’ipotesi di reato di diffamazione on-line. La sorpresa, per gli agenti, avvenne all’analisi del mezzo informatico negli uffici della questura. In una alcune cartelle del computer, accuratamente conservate, furono trovati un “arsenale” di materiale pedo-pornografico: 44 file-immagine e ben sette video che ritraevano bambini e minori, nudi o in atteggiamenti erotici. La sorpresa fu grande. Anche perché il 36enne era un incensurato e nessuno, nemmeno la fidanzata, aveva mai sospettato la perversa passione coltivata dall’indagato.
Nel frattempo la fidanzata, dopo aver ottenuto un risarcimento, ha ritirato la querela per diffamazione davanti al giudice di pace. L’uomo, invece, si trova indagato per il reato più grave e pesante: detenzione di materiale pedo-pornografico in attesa che la procura della Repubblica chiuda le indagini e ne disponga il rinvio a giudizio.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video