Belluno, la città dove le librerie vanno di moda
Tra nuove aperture, traslochi ed e-commerce il capoluogo si conferma paradiso dei lettori
BELLUNO. C’è chi ha precorso i colossi delle vendite online spedendo cartine delle Dolomiti in Giappone. Chi sorride preparando pacchetti, pensando forse alle piccole mani che li apriranno nel giorno di San Nicolò. Chi si ingegna per far vivere la galleria dove si è trasferito da un anno. È un mondo in fermento, quello delle librerie bellunesi. Sei quelle in centro storico, concentrate in pochi chilometri quadrati: Campedel, Mondadori, Le Zitelle, Talpa, Tarantola e Utet, specializzata in testi tecnici. Ognuna con la sua personalità, ognuna con qualcosa da offrire.
«Il fermento degli ultimi mesi è sicuramente un’ottima notizia», spiega
Stefano Zanette
della libreria Campedel, «in controtendenza rispetto alla situazione italiana, che vede chiudere le piccole librerie indipendenti. Il mercato italiano è complicato, fatto di grossi player, ma nei negozi piccoli si nascondono libri altrove introvabili, valorizzati dalla competenza del libraio». Un mestiere difficile, al giorno d’oggi. Anche in questo campo internet minaccia la sopravvivenza degli esercizi commerciali tradizionali. «Noi siamo una libreria specializzata in materie umanistiche, testi tecnici e montagna», continua Zanette, «ma bisogna vendere di tutto. La nostra alta specializzazione paga su internet: il sito è online da tempo e abbiamo spedito cartine delle Dolomiti anche in Giappone». «Noto nei giovani alcune difficoltà di lettura», aggiunge Noè Zanette, libraio di esperienza, «ma succede soprattutto per i maschi. Le ragazzine, invece, leggono molto e si orientano con determinazione tra gli scaffali». Tra carta ed e-book, Zanette non ha dubbi. «Quando passo davanti a un libro che ho letto mi si apre un mondo. Non posso dire lo stesso con quelli digitali».
Secondo
Edda Sartori
ed
Alberto Cappellato
della libreria Mondadori il problema, invece, non sta nella tendenza alla lettura dei bellunesi - che, anzi, è tra le più alte d’Italia - ma nello spopolamento della città. «Siamo tra i migliori per percentuale di lettori», spiega Cappellato, che non vede grandi cambiamenti nell’offerta commerciale di volumi. Vero che la piazza, tra chiusure e spostamenti, ha cambiato fisionomia, vero anche che ci sono state nuove aperture. «Ma il saldo degli esercizi commerciali rispetto a qualche anno fa non cambia», aggiunge.
La Mondadori di via Mezzaterra riequilibra, da un punto di vista geografico, la concentrazione di librerie nella parte nord della città. È recentissima, appena un mese fa, l’apertura in piazza Piloni de “Le due zitelle”. Una nuova attività commerciale salutata con grande entusiasmo dalla città. «Siamo soddisfatte, oltre ogni aspettativa» spiegano
Carmen De Lazzer
e
Marta Fant
. Anche nella loro libreria, come tutte quelle visitate per realizzare questo servizio, c’è un via vai continuo. San Nicolò è imminente, Natale si avvicina: i libri sembrano essere un regalo
evergreen
per grandi e piccini. «Sono premiate soprattutto le nostre scelte letterarie, quelle emergenti», spiegano le titolari, «ed in particolar modo quelle per l’infanzia. Gli adulti cercano anche un luogo per stare insieme, per scambiarsi opinioni».
Un’esigenza a cui la libreria di
Alessandro Tarantola
, da due mesi nella nuova sede di via Psaro, ha deciso di rispondere con poltroncine, tavolini per caffè e the, eventi. «La città ha risposto benissimo e con entusiasmo alla nuova sede», spiegano i titolari, «capendo la nostra volontà di dare a Belluno uno spazio dove progettare eventi. Abbiamo organizzato incontri con gli scrittori, apriremo anche di sera la libreria con concerti di musica jazz». Anche da Tarantola grande spazio viene dato all’editoria per bambini, uno dei settori che vede segno positivo. «Ogni libreria ha le sue caratteristiche, le sue peculiarità» continuano i titolari, «al momento siamo in fase di rodaggio».
Per Mauro Smocovich, titolare della libreria Talpa, è invece tempo di bilanci. Da un anno ha lasciato la sua vetrina in piazza dei Martiri per spostarsi in galleria Caffi. Una zona conosciuta molto bene da chi frequenta il tribunale e che i commercianti cercano di valorizzare con eventi specifici. «Non vorremmo diventasse oggetto di vandalismi» spiega il libraio, «per questo abbiamo organizzato incontri. Il centro di Belluno è piccolo, e rischia di rimpicciolirsi ancora di più sotto il profilo commerciale. Ed è, in generale, un po’ sottotono». Un trasloco, quello della Talpa, che consolida lo spostamento delle librerie verso la parte nord della città. «Ma i clienti che avevo sono rimasti» spiega Smocovich.
Quello tra i lettori e la cara vecchia carta sembra un rapporto fedele nonostante la tecnologia abbia cercato di insidiarlo. Da una parte gli e-book, dall’altra gli audiolibri. Soluzioni che vanno incontro alle necessità di chi vuol vivere “leggero” ma che forse non soddisfano completamente chi ama la lettura e i suoi gesti. Non è raro che i libri più amati, seppur già letti in formato digitale, vengano poi acquistati anche in formato cartaceo, per conservarli all’interno della propria libreria o magari per regalarli. «Donare un libro che è piaciuto è il miglior consiglio che posso dare» suggerisce Noè Zanette, «solo così si costruisce una relazione tra chi dona e chi riceve il dono».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video