Belluno: la Finanza gli trova in casa un etto di hashish, 40enne arrestato
Blitz anti-droga degli uomini della Guardia di Finanza. Un bellunese di 40 anni è finito in manette, dopo che nella sua casa è stato trovato un panetto di hashish
BELLUNO.
Blitz anti-droga degli uomini della Guardia di Finanza. Un bellunese di 40 anni è finito in manette, dopo che nella sua casa, durante una perquisizione, è stato trovato un panetto di hashish di 80 grammi. L’accusa, nei suoi confronti, è quella di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. L’uomo è stato arrestato all’alba di martedì. Gli uomini del nucleo operativo delle Fiamme Gialle, probabilmente imbeccati da una soffiata, sono arrivati alla porta di casa del quarantenne con un mandato di perquisizione emesso dalla procura. In un cassetto di un comodino, nella camera da letto, i finanzieri hanno trovato un panetto di hashish. A quel punto, vista la consistente quantità di droga, sono scattate le manette ai polsi del quarantenne bellunese, che in passato aveva avuto problemi giudiziari per questioni legati ai cattivi rapporti con la moglie dalla quale s’è separato.
Giovedì mattina, s’è tenuta in carcere l’udienza di convalida dell’arresto del bellunese, davanti al giudice delle indagini preliminari Aldo Giancotti. Il gip ha convalidato la misura disposta dal pubblico ministero ma ha anche accolto la richiesta del legale dell’indagato, l’avvocato Pierangelo Conte, di concedergli gli arresti domiciliari presso l’abitazione della sorella. Stando a quanto s’è appreso, l’indagato ha negato ogni addebito. Ha ammesso che quella droga l’aveva acquistata, ma solo per uso personale. Il motivo del possesso di quegli 80 grammi, una quantità particolarmente cospicua? Perché stava per entrare in regime di libertà controllata che gli avrebbe imposto l’obbligo di firma quotidiano ed il ritiro della patente. Senza macchina, dunque, non avrebbe potuto fare i viaggi di rifornimento fuori provincia. Questa almeno la tesi difensiva che ha avuto la meglio sulla richiesta del pm che aveva chiesto di tenere l’indagato dietro le sbarre per il pericolo di reiterazione del reato.
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