Belluno, la protesta degli avvocati"Crisi d'organico in tribunale"
"Attualmente _ spiega il presidente dell'ordine degli avvocati di Belluno, Annarosa Bianchi Bridda _ l'organico prevede 11 magistrati, che sono già insufficienti, ma arriveremo presto a 9". Gli avvocati hanno già scrito al ministro Alfano
BELLUNO
. Gli avvocati del Nordest si ritrovano oggi a Belluno (dalle 10 a villa Carpenada). C'è molto di cui discutere e c'è in particolare la situazione del tribunale bellunese. Una situazione così difficile che gli avvocati di Belluno hanno deciso di scrivere una lettera al ministro della Giustizia Alfano. Hanno intenzione di chiedere di aumentare di almeno due unità la pianta organica dei magistrati del tribunale.
«Attualmente _ spiega il presidente dell'ordine degli avvocati di Belluno, Annarosa Bianchi Bridda _ l'organico prevede 11 magistrati. Purtroppo il tribunale è in costante crisi perché l'organico di soli 11 magistrati non consente l'istituzione di due sezioni all'interno dell'Ufficio con costanti problemi di incompatibilità. Inoltre, a seguito dei vari trasferimenti, l'organico non riesce quasi mai ad essere al completo, con grave disagio specialmente nel settore civile nel quale è difficile anche comporre il collegio composto da tre magistrati. Attualmente, dopo il trasferimento al tribunale di Venezia del presidente Toppan, la copertura è solo di 10 magistrati. Ma arriveremo a 9, quando diventerà effettivo il trasferimento in laguna, previsto a giorni, di un altro magistrato: Gabriella Zanon. E questo significa, di fatto, paralizzare l'attività o gravare i magistrati del settore civile, il cui carico annuo, per le sole cause ordinarie della sede centrale, è di circa 2.300 procedimenti, a cui devono aggiungersi le cause di separazione e divorzio e tutti gli ulteriori procedimenti speciali».
I posti vacanti vanno messi a concorso e i tempi per le nuove nomine sono tutt'altro che brevi. «Per il nuovo presidente si dovrà attendere ancora mesi e tempi ben superiori, cioè almeno un anno, si dovranno attendere per la sostituzione della dottoressa Zanon».
Il consiglio dell'ordine degli avvocati di Belluno ha così deciso di rivolgersi al ministro e agli organi competenti per denunciare una situazione divenuta insostenibile. «Come se non bastasse, se ne sono andati anche due Got (Giudici onorari che possono avere incarichi in limitate materie al posto dei magistrati togati) e le cause da loro trattate _ aggiunge il presidente _ attendono i rincalzi che arriveranno comunque tra diversi mesi». "Quella di Belluno _ spiega il presidente dell'Unione Triveneta dei consigli degli ordini degli avvocati Antonio Rosa (che sarà oggi a Belluno) _ è una situazione preoccupante ed ingiusta, al pari di quella di altri Tribunali del nordest. Preoccupante perché siamo di fronte ad un quadro di sensibili scoperture di organico di magistrati e di personale amministrativo. Ingiusta, perché le piante organiche attuali sono incongrue e insufficienti rispetto al carico giudiziario esistente dove gran parte delle controversie giudiziarie civili riguardano l'imprenditoria ed il mondo del lavoro».
«Solo rivedendo gli organici, investendo nel servizio giustizia e accelerando l'approvazione di alcune riforme, prima di tutte quella sulla professione forense, si potranno ottenere dei risultati. _ sottolinea Rosa _ Le riforme a "costo zero" non risolvono i problemi; questa situazione non è giusta per i nostri cittadini e per le nostre imprese. Chiediamo un concreto e responsabile intervento non solo dello Stato, ma anche delle tre Regioni del Nordest. Il federalismo non va solo proclamato ma attuato e la legge finanziaria consente alle Regioni di intervenire nel servizio giustizia».
Uno spiraglio potrebbe venire dal decollo, anche a Belluno, del processo civile telematico. «Verrà attivato questa settimana in collegamento con l'Ordine il punto di accesso informatico _ conclude Bianchi Bridda _ che consentirà le comunicazioni con la cancelleria in via telematica, riducendo i tempi e gli oneri per gli avvocati e per le cancellerie. In pratica questo potrà significare meno code per gli avvocati; una riduzione del carico di lavoro per gli uffici giudiziari e la necessità di ulteriore formazione per il personale e per i nostri iscritti». Anche di questo si discuterà dalle 10 a Villa Carpenada, oltre che della decisione del ministro di affidare le separazioni ai notai.
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