Belluno: ladri di alimentari rivendevano il bottino ai ristoranti, due arresti
La banda di moldavi, specializzata in furti nei depositi alimentari all'ingrosso, colpiva in tutto il Nord Italia. Parte della merce è stata trovata nelle dispense di un ristorante padovano
BELLUNO. Saccheggiavano depositi di prodotti alimentari in tutto il nord Italia i tre cittadini moldavi raggiunti dalle misure cautelari firmate dal gip di Belluno Aldo Giancotti, su richiesta del pm Roberta Gallego.
La merce finiva poi ad un ristoratore padovano. Stamani i Carabinieri di Feltre, in collaborazione con il Commissariato di Monfalcone (Gorizia), della Squadra Mobile di Gorizia e delle Capitanerie di Porto di Monfalcone e Chioggia (Venezia), hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere e notificato un provvedimento di obbligo di dimora a Loreo (Rovigo), Caposampiero (Padova) e Loreggia (Padova).
Di giorno diligenti operai nel settore edile, di notte si trasformavano in predoni. A Santa Giustina Bellunese gli indagati avevano colpito per due volte di seguito lo stesso deposito di liquori.
Gli altri colpi (accertati) in provincia di Udine, Gorizia, Venezia e Pistoia. I saccheggi compiuti dai tre indagati, tra marzo e ottobre 2010, hanno interessato principalmente depositi di carni o di pesce ed erano preceduti da accurati sopralluoghi per eludere i sistemi dell'allarme.
La merce trafugata veniva caricata sugli autocarri delle stesse aziende, ritrovati abbandonati sempre nella zona del padovano. Le indagini dei carabinieri hanno anche consentito di individuare il principale ricettatore delle merci, gestore di un ristorante della zona di Cittadella (Padova).
In manette sono finiti Ion Mironica, 32 anni, residente a Loreggia (Padova), Ion Rosca (32), residente a Loreo (Rovigo) e Ion Pinzaru (29) residente a Camposampiero (Padova). Tra gli episodi imputati ai tre, quello riguardante la provincia di Gorizia era avvenuto nella notte tra il 27 ed il 28 aprile 2010 Alla ditta ''Frigo nord 1 Srl'' di Ronchi dei Legionari, dove era stato rubato un carico di cinque bancali di pesce congelato pregiato e un furgone.
Secondo una tecnica consolidata, le aziende da depredare venivano selezionate con sopralluoghi per neutralizzare le telecamere e i sistemi d'allarme, allo scopo di eludere la sorveglianza e scegliere il momento in cui i magazzini erano maggiormente riforniti. Per allontanarsi, la banda si impadroniva dei veicoli presenti all'interno dei capannoni per il trasporto della refurtiva.
Oltre al furto in provincia di Gorizia sono stati scoperti ulteriori episodi commessi nei primi mesi del 2010 nelle province di Belluno, Pistoia e Venezia, per un valore complessivo di alcune centinaia di migliaia di euro.
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