Belluno: lettura collettiva in piazza

Originale iniziativa basata sul libro «Indignatevi» di Hessel
Una lettrice
Una lettrice
BELLUNO.
Indignati perchè nessuno si indigna. Un gruppo di cittadini si è dato appuntamento ieri mattina in piazza delle Erbe per un originale reading letterario, basato sulla lettura di "Indignatevi!", di Stephane Hessel.

Nel suo volumetto, scritto all'età di 93 anni, Hessel si rivolge ai giovani, ai quali chiede di impegnarsi: «Hessel diceva che il male peggiore è l'indifferenza», spiega Elisabetta D'Ambros. «Per questo siamo qui. E se lui, a 93 anni e con la vita che ha avuto, si rivolge ai giovani, credo debba essere ascoltato».

Di motivi per indignarsi, in questa Italia, ce ne sarebbero molti, secondo il gruppo. Ognuno ha i suoi: «Io mi indigno quando vedo che vengono depenalizzati certi reati gravi, come la pedofilia e quelli per mafia, e le carceri sono piene di gente che ha violato la legge in maniera meno grave», afferma la signora Camilla, una delle lettrici. Erano una decina, uomini e donne, attorno alla fontana di piazza del Marcato, a leggere brani del pamphlet di Hessel di fronte a una Belluno incuriosita per la situazione. Ai cittadini è stato chiesto di scrivere i motivi della loro indignazione su dei foglietti di carta, per poi leggerli al termine degli interventi programmati. In molti del gruppo l'indignazione deriva dall'indifferenza: «In questo paese tanti si lamentano, chiacchierano ma non fanno niente di concreto per cambiare la situazione», precisa un altro lettore. C'è poi chi si indigna per come vengono considerate oggigiorno le donne, chi perchè «si antepone l'interesse personale a quello collettivo», altri ancora perchè «gli italiani hanno abdicato ad alcuni diritti fondamentali, e conquistati a caro prezzo, come quello di voto. L'astensionismo non fa bene all'Italia». Il gruppo ha comunque voluto dare un'accezione positiva alla mattinata: «Già il fatto che siamo qui, con questa iniziativa nata spontaneamente, è qualcosa», conclude la D'Ambros. «Bisogna impegnarsi, interessarsi delle cose». In una parola: indignarsi.

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