Belluno, medico ayurvedico a processo: «Illuse mio fratello, morto di tumore»

La sorella della vittima ha parlato per oltre un’ora e mezza in aula ricostruendo la via crucis del parente
Il palazzo di giustizia di Belluno
Il palazzo di giustizia di Belluno
BELLUNO. «Venti giorni prima che mio fratello morisse, il dottor Sartori lo aveva tranquillizzato. Invece stava morendo». Ha parlato per oltre un'ora e mezza la sorella del paziente ampezzano, G.Z., morto per un cancro al retto, nel giugno del 2005, dopo aver inutilmente tentato di farsi curare con la medicina ayurvedica, di cui l'imputato, Guido Sartori, 55 anni, emiliano, ieri in aula, è un noto luminare. Una lunga, anche se un po' confusa ricostruzione, quella della donna, visibilmente emozionata, nel ripercorrere una vicenda, come lei stessa ha definito, "molto dolorosa". Tra i testimoni di un'udienza, conclusasi nel tardo pomeriggio di ieri, c'era anche il consulente del pm che ha sostenuto come, a suo parere, la malattia che colpì G.Z., andasse curata secondo le terapie tradizionali. La vicenda del paziente ampezzano, risale al novembre 2002 quando, dopo una serie di esami, gli fu diagnosticato all'ospedale di Pieve di Cadore un cancro al retto. Un brutto colpo che indusse G.Z. a consultare diversi pareri medici prima di decidere la terapia da seguire. Nel gennaio del 2003 un medico gli consigliò di sottoporsi ad un intervento chirurgico per ridurre il volume del cancro e quindi sottoporsi alla chemioterapia. Ma l'uomo, dopo una visita dal dottor Sartori, scelse di seguire i metodi di cura della medicina ayurvedica. Due anni dopo il 16 giugno del 2005, il paziente ampezzano morì all'ospedale di Pieve di Cadore. La procura contesta al noto professionista bolognese l'accusa di omicidio colposo. Un'accusa che si fonda su alcuni punti. Tra quesi il fatto che Sartori avrebbe convinto G.Z. a non seguire le terapie della medicina tradizionale. Lo avrebbe cioè sconsigliato di sottoporsi ad un intervento chirurgico, come suggerito da un altro medico, per ridurre il volume del tumore e perfezionare la "stadiazione" in modo da iniziare una cura chemioterapica. Inoltre il medico chirurgo bolognese avrebbe convinto il paziente a seguire le terapie a base di medicinali "ayurvedici" e a diete alimentari vegetariane con cibi cotti e terapie prescritte nel suo ambulatorio di Bologna. Il processo è stato rinviato al prossimo maggio.

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