Belluno: niente stipendi per nove supplenti al Catullo
Comunicazione scritta del dirigente Sardo: «Non possiamo liquidarvi a marzo». I docenti arrabbiati: «Già siamo precari». Il preside: «Tutto a causa della mancata assegnazione dei fondi mensili dal ministero»
Michele Sardo
BELLUNO. Dopo il 3º Circolo a non avere più le risorse necessarie per pagare il personale docente supplente tocca all'istituto professionale Catullo.
Proprio ieri, infatti, il dirigente ha comunicato che «a causa della mancata assegnazione di fondi da parte del Ministero competente, il nostro istituto ad oggi non è in grado di liquidare ai docenti a tempo determinato gli stipendi a partire dal mese di marzo».
Una comunicazione che ha lasciato sbalorditi i nove docenti interessati che si sono a dir poco arrabbiati. A nulla sono valse le parole del preside, Michele Sardo, che ha cercato di placare gli animi, scrivendo nella sua nota «che per tempo avevamo segnalato al ministero il fabbisogno necessario a liquidare gli stipendi dei docenti supplenti, abbiamo fiducia che tale critica contingenza possa trovare soluzione in tempi abbastanza rapidi».
Nel 3º Circolo le cose erano andate peggio perchè i supplenti non avevano percepito lo stipendio per diversi mesi tanto che il sindacato era intervenuto chiedendo il pignoramento dei beni del Circolo. Ma la situazione pare essersi risolta da qualche settimana con l'arrivo delle somme richieste.
«È una contingenza che stanno vivendo diverse scuole non solo qui ma in varie parti, un ritardo che spero si risolva», continua Sardo che precisa: «Il problema dipende tutto dalle nuove norme introdotte dalla legge Brunetta che puntando a eliminare gli sprechi negli enti pubblici ha deciso che non verranno più consegnate delle somme complessive per il fondo supplenze, ma che, le esigenze saranno valutate volta per volta. Per cui ogni mese dobbiamo inciare al ministero la nota dei supplenti in servizio e il mese dopo percepiamo i loro stipendi. Ma ci sono dei ritardi che si stanno verificando per la prima volta, per quanto ci riguarda, e che speriamo non si ripetano più».
Eppure il preside del Catullo ce l'ha messa tutta per evitare il più possibile il ricorso alle supplenze. «Abbiamo istituito la cosiddetta banca delle ore per organizzare scambi di orario tra gli insegnanti in caso di bisogno così da garantire almeno per le assenze brevi il ricorso a personale interno. Certo che se poi ci capitano delle malattie o delle maternità allora questo sistema non è valido». «Oltre al danno la beffa», dicono i nove docenti che non vedranno i soldi di marzo e che sono precari. «Per chi ha un mutuo o una famiglia sulle spalle o anche solo le bollette da pagare sarà dura. La speranza è che il prossimo mese tutto si sistemi», dicono alcuni.
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