Belluno: non ci sarà lo sbocco a Nordper le autostrade del Veneto
Anche se Zaia ha rilanciato l'ipotesi della Venezia-Monaco, il prolungamento dell’autostrada A27 non ha alcun futuro: deve fare i conti con direttive europee, convenzioni internazionali e veti politici _ a cominciare da quelli dell'Alto Adige e dell'Austria _ che lo rendono impraticabile. Ma anche il collegamento A27-A23 è definitivamente tramontato
BELLUNO.
La Venezia - Monaco è un mito che deve fare i conti con direttive europee, convenzioni internazionali e veti politici, ma
A27 non ha alcun futuro. Il project financing per i 21 km fino a Carlate non sta in piedi economicamente e il collegamento A27-A23 è ormai superato dal progetto friulano di raccordo tra A4 e A23.
Il quadro si chiude con la totale assenza dei soldi necessari per realizzare la variante di Longarone. Nel bilancio Anas non c’è un euro per quella variante, non c’è mai stato. Le informazioni, certe, sullo sbocco a nord del bellunese e del Veneto fanno passare le aspettative da cento a zero in pochi secondi.
La Venezia - Monaco.
La Convenzione delle Alpi approvata dal consiglio dei ministri (Zaia compreso) ma attualmente bloccata in Parlamento dalla Lega, è un ostacolo insormontabile perché dice: mai più autostrade sulle Alpi. In ogni caso il niet è arrivato da anni anche dalla Provincia di Bolzano e dall’Austria. A Zaia serve un miracolo politico, non si può escludere, ma sarebbe comunque un miracolo.
La A27 - A23.
Stabilito che arrivare a Monaco non era possibile, nel 2004 Galan e Illy hanno firmato un protocollo di intesa che superava il problema: il Veneto sarebbe andato a nord passando per est, in Friuli. Cioè collegamento A27 - A23 attraverso il traforo della Mauria, dal Cadore alla Carnia. Lo chiamarono Passante Alpa Adria, ma già nel 2008 si intuì che qualcosa poteva andare storto. Ora, anzi dall’aprile scorso, è definitivo: la Regione Friuli ha pubblicato il bando per il project financing del raccordo autostradale A23 - A28 Cimpello - Sequals - Gemona, che di fatto diventa un collegamento diretto tra Venezia e Tolmezzo. E’ ancora uno sbocco a nord passando a est, un altro Passante Alpe Adria, ma molto più economico: 58 chilometri al costo di 975 milioni di euro, contro gli 86 km per almeno 3 miliardi di euro (preventivo 2005) del tratto Longarone - Tolmezzo. Automobilisti e camionisti non esiterebbero un minuto a decidere quale strada fare e quindi il collegamento tra A27 e A23 è morto. Al momento nessuno lo dichiara pubblicamente, ma è così.
Il prolungamento.
In attesa di trovare i soldi per la Longarone - Tomezzo, la Regione aveva dato il via libera al project financing per i 21 km tra Pian di Vedoia a Macchietto (Pian de l’Abate). Nell’ottobre 2009 la giunta Galan ha dichiarato il pubblico interesse sull’opera, che costerebbe un miliardo e 200 milioni di euro. Nella delibera è citata la proposta di una cordata formata da Grandi Lavori Fincosit, Adria Infrstrutture e Manotovani. A quanto pare anche questo progetto sta affondando, se non lo è già. Le tariffe da applicare agli automobilisti per coprire i costi sarebbero troppo elevate e la simulazione sul traffico giornaliero non dà i numeri sperati. Ovvero l’opera non sta in piedi autonomamente, cioè a totale carico dei privati. Poteva avere una logica nell’ambito del Passante Alpe Adria, ma tramontato il progetto complessivo, decade anche quello del prolungamento.
La variante di Longarone.
La notizia circola da tempo: “l’Anas sta per dirottare i soldi, si pensa al prolungamento autostradale e alla fine si perdono i soldi per Longarone”, si è detto. La verità è che l’Anas non ha mai ricevuto l’ordine dal governo di stanziare i soldi per la variante di Longarone. La variante non è mai stata finanziata.
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