Belluno: «Ospedale a rischio declassamento»
Sos di Claudia Bettiol: «Venezia ci lascerà soltanto i reparti di base»

Una corsia dell’ospedale di Belluno
BELLUNO.
«Se non capiamo bene dove stiamo andando, non si faranno le mosse giuste». È preoccupata Claudia Bettiol, che ha espresso tutto il suo disappunto per quanto contenuto nella bozza della delibera regionale per la programmazione sanitaria. «Nel testo si parla di 5 grandi strutture di riferimento regionale», evidenzia Bettiol, «e di province con oltre un milione di abitanti. La montagna non è assolutamente considerata».
E infatti Belluno, secondo quanto previsto nella delibera, dovrebbe diventare "ospedale di rete", come quelli dei comuni non capoluogo di provincia. «Un ospedale», spiega l'esponente del Pd, «in cui sarebbero presenti solo i reparti "di base". Ma non si fa accenno a oculistica, emodinamica, otorinolaringoiatria, radioterapia, che di certo non rappresentano servizi superflui. Dove vanno a finire?».
Secondo Bettiol, uno dei problemi principali è dato dal fatto che, per la provincia di Belluno, si continua a ragionare in termini di numero di abitanti e non di vastità del territorio. E non si pensa alle difficoltà legate alla viabilità, specie in certi periodi dell'anno. «Non si possono eludere queste criticità, dicendo che tanto c'è l'elisoccorso, perché in determinate condizioni l'elicottero non vola. E poi non sappiamo ancora se a Pieve sarà mantenuto il 118».
«Non dimentichiamo che a Pieve si è arrivati a questo punto dopo un percorso di depotenziamento che dura da anni», continua. «Dobbiamo tenere altissimo il livello di allerta, sennò anche l'ospedale di Belluno verrà declassato e non sarà più compreso tra le strutture di riferimento a livello regionale. Saremo costretti ad andare a Treviso».
L'auspicio della Bettiol è che tutti i rappresentanti del territorio si "facciano carico" della situazione, ragionando in modo unitario, senza perdere di vista la il quadro generale. «Sono d'accordo che deve esserci riorganizzazione», mette in risalto, «ma non è possibile che a pagare dobbiamo essere sempre noi Bellunesi, insieme a Rovigo. Perché non si vanno mai a toccare i tanti ospedali del Veronese? A Belluno il 2010 si è chiuso con un deficit di 15 milioni, a cui si aggiungono 8 milioni in meno dalla Regione e 5 di maggior spesa. Siamo sotto di 28 milioni, cifra troppo alta per la nostra provincia».
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