Belluno: palazzo Bembo, inizia il restauro dell'ex ospedale
Diventerà un centro culturale destinato alle grandi e piccole mostre
A destra due momenti della presentazione del progetto di recupero di Palazzo Bembo con Fabio Da Re, Paolo Conte Antonio Prade, Callisto Fedon e Maria Grazia Passuello
BELLUNO. Nel 1568 iniziò l'oblio del Borgo della Favola. In quell'angolo di città Contarini fece costruire un seminario, che nel 1718 fu concluso su progetto voluto dal vescovo Francesco Bembo, ma il palazzo era destinato a nuove trasformazioni.
La prossima è vicina. Alle soglie dell'Ottocento, infatti, il seminario lasciò il posto a un ospedale e questa fu la destinazione di Palazzo Bembo fino al 1967. Inutilizzato da vent'anni e oggetto di un accordo di programma su tutta l'area nel 2000, il palazzo ora è pronto per rinascere e diventare un centro culturale destinato alle grandi e piccole mostre.
Dopo gli interventi conservativi con il rifacimento del tetto degli ultimi anni, l'investimento che sta per iniziare è relativamente modesto: 6 milioni e 350 mila euro, in larga parte finanziati dalla Fondazione Cariverona (4,3 milioni), alla quale si aggiungono la Regione Veneto (1,780 milioni) e il Comune di Belluno, proprietario dell'immobile, per la parte residua.
I lavori, divisi in due lotti, inizieranno a fine anno su progetto interamente redatto dagli uffici comunali. Palazzo Bembo si sviluppa su tre piani e, nel complesso, verranno recuperati oltre 2.360 metri quadrati. Al piano terra troveranno posto laboratori, uffici tra i quali anche quelli della sede bellunese della Soprintendenza, una sala conferenze e sale espositive temporanee per mostre ed eventi di carattere locale. La corte sarà collegata al complesso dell'ex ospedale restaurato da Filù e quindi, da via Loreto, l'intera area sarà permeabile e restituita all'uso pubblico nel senso più ampio del termine.
Il piano primo diventerà l'area espositiva vera e propria con un percorso circolare, (nel complesso le sale per le mostre supereranno gli 830 metri quadrati) in grado di accogliere mostre di livello nazionale e internazionale. Nella speranza che questi eventi tornino in città. Non mancheranno aree didattiche e commerciali (un bar). Infine il sottotetto, dove oltre a depositi e stanze di servizio, la Regione Veneto si è riservata uffici per circa 120 metri quadrati, in vista di occasioni particolari.
Come detto i lavori verranno eseguiti in due lotti da poco più di 3 milioni di euro l'uno. Si comincerà dal consolidamento del palazzo, con l'adeguamento strutturale, l'impiantistica e la realizzazione degli uffici di Soprintendenza e Regione. Questa parte dovrebbe concludersi in un anno e mezzo circa, per poi iniziare i lavori di finitura degli spazi interni. L'amministrazione comunale ritiene di poter festeggiare la chiusura dell'intervento di recupero di Palazzo Bembo nel 2014. Chi e come gestirà il palazzo è tutto da decidere e in settembre l'amministrazione comunale intende aprire il confronto in cerca di buone idee per la città.
Per Belluno si tratta senz'altro di una delle opere più importanti degli ultimi anni, attesa già dal 2000, quando fu firmato l'accordo di programma con la Regione e la Soprintendenza per la restituzione di un'area molto vasta, in pieno centro e di grande rilievo anche commerciale. A questo proposito buona parte del recupero delle superfici dell'ex ospedale è già stata realizzata dalla privata Filù, che però non ha ancora sbloccato la questione dei volumi interni da costruire ex novo. Il progetto del cinema multisala è da tempo abbandonato e al suo posto sorgerà un albergo, ma i lavori tardano per una serie di circostanze che l'amministrazione assicura di poter risolvere con Filù a breve.
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