Belluno: pestò due anziane, fa il bravo ed esce
Scarcerato anticipatamente per buona condotta Hickam Lachihab: otto mesi di abbuono rispetto alla pena
La casa di una delle due anziane aggredite
BELLUNO.
Esce dal carcere prima del tempo per buona condotta, l'aggressore delle due anziane di Castion rapinate e pestate in casa. Hickam Lachihab, oggi 24enne, è stato prelevato dalla polizia ed espulso: dei 3 anni e 4 mesi il marocchino ha scontato 2 anni e 8 mesi (e 800 euro di multa). La buona condotta ha fatto il resto: 45 giorni di pena abbonati ogni sei mesi di comportamento consono in carcere. Così si arriva alla liberazione anticipata che è avvenuta il 20 gennaio. Nel frattempo il magrebino era rimasto senza permesso di soggiorno: l'ufficio immigrazione della questura di Belluno gliel'aveva infatti tolto, considerata la sua pericolosità sociale. All'atto della sua remissione in libertà, la sua posizione veniva anche segnalata al prefetto. Quest'ultimo ha emesso un decreto di espulsione ma, visto che non aveva il passaporto e non c'era la possibiltà di accompagnarlo alla frontiera, c'è stato bisogno del provvedimento con cui il questore gli ha intimato di lasciare il territorio italiano nei 5 giorni successivi. Lachihab il 26 gennaio (cioè mercoledì) era ancora in provincia di Belluno: la polizia lo ha rintracciato e arrestato nuovamente per non essere andato via dall'Italia. Lo straniero è finito ancora in una cella di Baldenich in attesa della convalida dell'arresto: cosa avvenuta in udienza, insieme con una seconda remissione in libertà disposta dal giudice. Quindi il 24enne straniero è stato nuovamente prelevato dalla polizia e trasportato al centro espulsioni di Bologna per l'identificazione e il rimpatrio, un'operazione che sarà agevolata dalla circostanza secondo cui, nel frattempo, i parenti dello straniero hanno fatto arrivare il suo passaporto. Fin qui la storia di questa scarcerazione anticipata, che fa comunque specie considerata la buona condotta in cella dello straniero. Hickam Lachihab, nel 2008 si rese autore di due episodi molto violenti: fu incastrato in un caso con l'esame del Dna dal quale si capì che era suo il sangue trovato nella casa di Virginia Piticco, un'anziana pestata durante un tentativo di furto. A questo fatto si era aggiunto il tentato furto in casa di Dorotea Dal Farra, qualche mese successivo: era stata l'anziana a riconoscere il suo aggressore. Lo aveva visto mentre scappava all'arrivo della polizia, scavalcando una recinzione. L'anziana lo conosceva già, in quanto il 24enne per un periodo aveva vissuto nell'abitazione del fratello, proprio davanti alla sua. Le due anziane furono «risarcite»: 1000 euro alla Piticco e 300 alla Dal Farra. Certo non del danno subito moralmente.
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