Piace la pista di ghiaccio a Belluno, sui pattini tutto gennaio

Migliaia di persone in piazza dei Martiri, sul tavolo un’ulteriore proroga. Battistel: «Il capoluogo non può non avere una struttura, l’interesse è enorme»

Alessia Forzin
Grande entusiasmo per la pista di ghiaccio in piazza dei Martiri
Grande entusiasmo per la pista di ghiaccio in piazza dei Martiri

Passione pattinaggio. Migliaia di persone hanno affollato la pista nel Villaggio di Natale dal 6 dicembre al 6 gennaio, tanto che la società organizzatrice e il Comune hanno deciso di mantenerla almeno per tutto il mese di gennaio.

Se il meteo sarà favorevole, non si esclude un’ulteriore proroga per febbraio.

Tanti passaggi, e l’entusiasmo che si è percepito in centro storico, riaprono la riflessione sulla necessità di riportare a Belluno un impianto per gli sport del ghiaccio. Che c’era, fino al 2002, poi è stato convertito in Spes Arena.

Da allora a Belluno, capitale delle Dolomiti per usare un’espressione cara all’amministrazione De Pellegrin, non si pattina più, tranne nel periodo di Natale quando viene allestita una pista temporanea.

«Va riaperto un ragionamento su un impianto per il ghiaccio», afferma Lorenzo Battistel del Broomball club Belluno, società che ha gestito la pista in piazza dei Martiri dal 6 dicembre al 6 gennaio. Da oggi la gestione passerà alla ditta che ha fornito la pista.

«Abbiamo avuto migliaia di persone a pattinare in questo mese», ricorda Battistel. «Ci sono state giornate con 500 passaggi, avevamo a disposizione 130 pattini e venivano esauriti ad ogni turno. Durante le esibizioni di pattinaggio artistico c’erano moltissime persone a guardare, entusiaste. Sono numeri importanti, che devono far riflettere anche l’amministrazione».

Amministrazione che ha nel suo programma elettorale gli sport su ghiaccio.

Testuale: “Anche sfruttando il traino offerto dalle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026, una città alpina come Belluno deve caratterizzarsi per l’offerta di luoghi per gli sport invernali (sci alpino, sci alpinismo, fondo e sport su ghiaccio)”, si legge.

«Gli sport su ghiaccio sono formativi, educativi, hanno una valenza sociale. La città ha dimostrato che c’è interesse per queste discipline, bisogna pensarci a ricreare un impianto».

Non un progetto faraonico, precisa Battistel, ma una struttura che stia in piedi: con pista, tribune, un bar. Poi ad ampliarla si fa sempre in tempo.

«Abbiamo davanti le Olimpiadi, le Paralimpiadi, le Olimpiadi giovanili nel 2028. Bisogna sfruttare questo traino e riportare nel capoluogo un palaghiaccio».

Non a Lambioi, quella struttura ormai è stata convertita in un palazzetto «e sarebbe assurdo andare a toccarla di nuovo», conclude. «Bisogna pensare ad una struttura da un’altra parte della città».

Il pensiero corre immediatamente a Levego, dove sono state fatte le opere di urbanizzazione primaria nell’area artigianale. Ma un’area a destinazione sportiva, da Pat, c’è anche a Safforze.

Ragionamenti da fare, ma importante sarebbe la volontà di avviarli. «C’era una bellissima atmosfera in città in questo mese», conclude Battistel. «C’era entusiasmo. Non si può non considerare l’interesse che c’è dietro gli sport sul ghiaccio».

Segnali che, in verità, ci sono da diversi anni, tanto che nell’autunno 2023 è nata l’associazione Proghiaccio Belluno, che mira a riportare un palaghiaccio nel capoluogo.

«Abbiamo delle idee», premette Marco Luisetto, vicepresidente dell’associazione. «Potremmo fornire delle indicazioni tecniche a chi volesse darci una mano per lavorare concretamente al progetto di riportare a Belluno una struttura per gli sport su ghiaccio».

Proghiaccio è disponibile. Come lo sono gli amanti dei pattini. Il bacino di utenza ci sarebbe, perché un impianto nel capoluogo attirerebbe appassionati da mezza Valbelluna, da Ponte nelle Alpi e dall’Alpago. Ora la parola passa all’amministrazione.

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