Belluno: ragazza patteggia otto mesi per la morte dell'amica in un incidente

La tragedia nell’aprile scorso sull’A27 a pochi metri dall’uscita di Pian di Vedoia. La vittima Ariana Saviane era una studentessa del Renier
Arianna Saviane morì in un incidente nell’aprile del 2010
Arianna Saviane morì in un incidente nell’aprile del 2010
BELLUNO.
Ha preferito patteggiare e chiudere definitivamente la sua vicenda giudiziaria, senza dover subire lo strazio delle udienze processuali, per un fatto che l'ha segnata per sempre: la morte dell'amica del cuore. S.I., 21 anni di Belluno, ha patteggiato 8 mesi (pena sospesa) per omicidio colposo.


L'amica si chiamava Arianna Saviane, aveva i suoi stessi anni, classe 1990, ed era di Cusighe. L'incidente avvenne neanche un anno fa. Era il 27 aprile 2010, quando sulla carreggiata nord dell'A27, a poche centinaia di metri dall'uscita di Pian di Vedoia, calò letteralmente il gelo. Sulla strada, verso le 19, c'erano frammenti di macchina ovunque.


Una scia lunga 150 metri, i segni della tragedia di due ventenni bellunesi con destini opposti. La corsa dell'Opel Astra guidata da S.I. si fermò contro il guard-rail. Per Arianna non ci fu nulla da fare mentre l'amica, che era alla guida dell'auto, disperata ed in lacrime, riportò alcune fratture e fu ricoverata all'ospedale di Belluno.


Quello, per le due studentesse del Renier, doveva essere un giorno spensierato di primavera. Le due ragazze stavano rientrando da Vittorio Veneto dove erano state a trovare alcuni amici. Lo avevano fatto altre volte, optando sempre in precedenza per l'uscita di Belluno nord. Quasi fosse una appuntamento col destino, invece, la sera del 27 aprile scorso, l'Opel Astra di S.I. proseguì per l'uscita di Pian di Vedoia.

Poche centinaia di metri prima dell'uscita, la tragedia. L'autista perse il controllo del mezzo e la macchina iniziò a rimbalzare da una parte all'altra della carreggiata. «Ho visto la macchina che mi sorpassava, - disse un camionista altoatesino testimone della tragedia. Girava su se stessa, rimbalzava come una palla. Io mi sono bloccato, poi l'Opel è andata a sbattere contro il guard-rail. È stata una cosa irreale».


Le indagini della Polstrada di Belluno furono piuttosto celeri. A causare la tragedia fu sicuramente la velocità. Nessun altro fattore influì sul tragedia. Gli esami dell'alcoltest sull'autista diedero esito negativo. L'inchiesta per omicidio colposo, coordinata dal pubblico ministero Simone Marcon, s'è presto conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio dell'indagata, l'amica del cuore di Arianna. I genitori della ragazza morta, a testimonianza della tragica fatalità e del solido legame d'amicizia tra le due giovani, non hanno voluto costituirsi parte civile. Sono stati già risarciti dalle assicurazioni.


Ieri mattina, dunque, davanti al giudice delle indagini preliminari Giorgio Cozzarini, il patteggiamento della ventunenne bellunese a 8 mesi di reclusione (pena sospesa), con la sospensione della patente per un anno (il prefetto gliel'aveva tolta per 6 mesi).

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi