Il racconto della rapina a Baldenich: «Ero in trappola, urlava “Voglio i soldi”»

Lorena Brandalise racconta i momenti concitati del colpo alla tabaccheria di Belluno: «In un attimo era dietro al bancone. Mi sono molto spaventata perché ero qui da sola. Mi urlava contro di dargli tutti i soldi»

Alessia Forzin
La tabaccheria-edicola in via Vittorio Veneto
La tabaccheria-edicola in via Vittorio Veneto

Quattro, cinque minuti di terrore. Il giorno dopo la rapina subita, Lorena Brandalise è regolarmente dietro al banco dell’edicola-tabaccheria di via Vittorio Veneto a Belluno.

Provata emotivamente, ma pronta ad accogliere i clienti. Il via vai è continuo, fra un giornale e un pacchetto di sigarette molti si informano, commentano, stringono in un abbraccio virtuale la donna.

Armato di coltello rapina la tabaccheria
Lorena Brandalise e la madre Mariagrazia Fracellio all’epoca della tentata rapina del 2017

«È successo tutto molto in fretta», racconta Lorena Brandalise. «Erano le 18.40 circa, mancava poco alla chiusura. È entrato quest’uomo, vestito di scuro e con un passamontagna nero che gli copriva il volto. Vedevo solo gli occhi».

Carnagione bianca, da quel poco che traspariva. «Aveva un coltello nella mano destra», continua la donna. «In un attimo era dietro al banco, mi sono trovata bloccata fra la cassa e l’espositore dei giornali». Nessuna via di fuga, a meno di non passare dietro al malvivente, che nel frattempo si era diretto alla cassa.

«Mi ha urlato “Voglio i soldi”, in italiano. Non mi sembra avesse inflessioni particolari, forse non ha usato l’articolo ma non ne sono certa. Ho preso il telefono per chiamare aiuto, mi ha urlato “Via il telefono”».

Attimi concitati. «Mi sentivo intrappolata. Non mi ha puntato il coltello contro, ma lo aveva in mano. Fortunatamente non mi ha messo le mani addosso, non mi ha fatto del male, ma mi sono molto spaventata perché ero lì da sola».

La madre Maria Grazia, una presenza fissa nell’edicola-tabaccheria di famiglia, era uscita da pochi minuti.

Con lucidità, la donna è riuscita a liberarsi dalla situazione: «Sono corsa fuori, passando dietro a lui che ha cercato di impedirmi di passare spostando il corpo all’indietro», continua Lorena Brandalise. «Una volta all’aperto, ho chiamato i carabinieri. Ho urlato, si è fermata una ragazza che passava di lì».

Nel cortile si sono precipitati gli inquilini del piano di sopra, mentre su via Vittorio Veneto le auto si muovevano lentamente, in colonna, come sempre in questa zona della città e ancor di più nelle ore di punta.

Mentre Brandalise chiamava le forze dell’ordine, l’uomo è fuggito.

«Ha girato dietro alla palazzina, scappando a piedi», continua. «Voleva solo i soldi, ha preso il fondo cassa. Circa 200 euro. Non ha toccato tabacchi e Gratta e vinci. È stato tutto molto rapido, quattro-cinque minuti al massimo».

Altrettanto rapidamente sono arrivate le pattuglie di carabinieri e polizia che hanno repertato tracce, raccolto la testimonianza della donna e iniziato a cercare il malvivente. Brandalise poi si è fatta visitare in ospedale, dov’è arrivata comprensibilmente agitata.

«Sto bene, fortunatamente non mi ha messo le mani addosso ma mi sono molto spaventata perché in un attimo me lo sono trovato dietro al banco», conclude. «Ed ero qui da sola, a differenza del 2017 quando c’era anche mia mamma. Allora la persona, che era entrata sempre con un coltello, non aveva sottratto nulla, perché avevo chiuso subito la cassa».

Questa volta il malvivente è sparito con 200 euro, e lasciando dietro di sé una scia di rabbia e paura.

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