Belluno. Soffia 4,23 con l'alcoltest, operaio 50enne si difende: «Ho preso il caffè corretto»

Operaio cinquantenne con un tasso alcolemico altissimo fermato sull'A27. Increduli gli agenti della polizia stradale
Un controllo dell’alcol
Un controllo dell’alcol
BELLUNO.
Tasso alcolico: 4,23. Quattro virgola ventitré. Meglio scriverlo per esteso, come negli assegni, sennò si fatica a crederci. Gli agenti della polstrada lo hanno fermato lungo la A/27, mentre procedeva in direzione Treviso al volante della sua Volvo V40. Il «recordman», S.S., 50enne, professione operaio, ha usato una giustificazione ancor più incredibile del suo primato: «Ho appena fatto colazione con un caffè corretto». Tutto vero ma, scherzi a parte, poteva provocare un disastro e molti altri automobilisti se ne sono accorti e hanno telefonato al 113: l'automobilista procedeva visibilmente a zig-zag, alternando accelerazioni a bruschi rallentamenti. Non ci hanno messo molto a individuarlo, gli agenti della polizia stradale in servizio lungo la A/27. Era visibilmente ubriaco, e ci mancherebbe: con un tasso del genere, era già tanto che non fosse in coma etilico. Quando lo han fatto soffiare nel tubo rilevatore, gli agenti hanno pensato a un guasto dell'alcoltest. Non può essere. Invece non c'era alcun malfunzionamento dell'etilometro: le due rilevazioni hanno fatto registrare 4,23 e 4,16. Oltre otto volte al di sopra dello 0,50 consentito per legge. Immediato è scattato il ritiro della patente, oltre al sequestro del mezzo ai fini della confisca: l'ubriaco al volante dovrà dire per sempre addio alla sua Volvo. La polizia stradale ha fatto portare via l'auto e ha chiamato un taxi per accompagnare a casa l'automobilista, residente nell'Agordino. L'uomo ha raccontato agli agenti che si stava dirigendo ad Arezzo, ma chissà se ci sarebbe mai arrivato. Difficile capire come possa aver fatto a far registrare un tasso alcolico del genere.

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