Belluno, studio legale isolato da un mese: il gestore telefonico paga i danni
Provvedimento d’urgenza del giudice che intanto ha fissato una penale per i giorni di disservizio. Moretti: «Ci abbiamo rimesso sul piano dei clienti e dell’immagine per colpe che non sono nostre»

BELLUNO. Avvocato isolato da un mese. Nessuna telefonata in entrata, nello studio legale Moretti di piazza Mazzini. Sulla base di un ricorso, il Tribunale di Belluno ha emesso un provvedimento d’urgenza, secondo il quale Telecom dovrà pagare una penale di 300 euro per ogni giorno di disservizio. È entrato in vigore giovedì, 48 dopo il pronunciamento del giudice Velo, questo significa che Massimo Moretti è già in grado di pretendere 1.500 euro dal proprio gestore telefonico. E non è finita. Non tanto perché potrebbe passare qualche altro giorno prima della riparazione del guasto, quanto perché in seconda battuta bisognerà calcolare il risarcimento danni materiali e d’immagine.
Lo studio può aver perso dei clienti ed essere passato per maleducato, dal momento che o non rispondeva alle chiamate o dava la sensazione di rispondere e riagganciare immediatamente. Naturalmente non era così: «Io e i miei colleghi ci siamo accorti del disservizio il 18 maggio. Lo studio non rispondeva, nel senso che la linea risultava sempre occupata, in alternativa sembrava che qualcuno mettesse giù. Ho chiamato il servizio clienti al 191 il venerdì e già un paio di giorni dopo mi è arrivato sul cellulare l’avviso di “problema risolto”. In realtà, così non era, tanto è vero che il nostro isolamento è continuato».
Insoddisfatto e non ancora rimborsato, Moretti si rivolge a un’azienda bellunese specializzata in linee telefoniche: «Ho chiamato la Faie, che ha verificato come la responsabilità del guasto non fosse nostra, ma del gestore. Il problema è che, quando chiami Telecom, al call center difficilmente ti risponde la stessa persona, di conseguenza abbiamo ricevuto risposte diverse. Siccome il disservizio è andato avanti, non potevamo che presentare un ricorso al Tribunale di Belluno, chiedendo un provvedimento d’urgenza, che è arrivato in tempi molto brevi, grazie alla solerzia del giudice civile Velo. Siamo ancora in attesa di una vera soluzione, ma intanto sono passati cinque giorni, da quando è entrato in vigore e ci troviamo nelle condizioni di poter chiedere un pignoramento».
Quello che non sarà facile quantificare è il danno effettivo sofferto dallo studio legale, oltre a quello d’immagine: «Non ci sarà una causa civile, ma sarà stabilito in via equitativa», sottolinea Moretti, «sia io che il collega Garlet siamo stati di turno in questo periodo e il cliente non in possesso del numero di cellulare non è stato in grado di rintracciarci. Non solo: più di qualcuno ci avrà sicuramente contattato e si sarà scoraggiato di fronte al fatto che era sempre occupato o che qualcuno sembrava mettere giù. Può essere un danno rilevante o limitato, di sicuro c’è stato e, anche su questo, andremo a fondo».
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