Belluno: tolleranza zero per i cacciatori indisciplinati

Il Comitato per la sicurezza si è riunito per discutere degli ultimi episodi
BELLUNO. C'è chi lo chiama "giro di vite", chi parla di "tolleranza zero", di fatto il comitato per la sicurezza - che si è incontrato in Prefettura - ha deciso di inasprire le pene nei confronti dei cacciatori che sgarrano. Tra le misure già operative c'è la sospensione di un anno per chi trasgredirà le regole sulle distanze di sicurezza. In vista, invece, c'è una nuova stagione di controlli, corsi obbligatori per il maneggio dell'arma e la diffusione di opuscoli informativi. «C'era il bisogno di una risposta forte», ha detto il Prefetto Carlo Boffi. La riunione in Prefettura si è tenuta all'indomani dell' assemblea tra vertici provinciali e riserve di caccia. Un confronto non più rinviabile visti gli episodi di cronaca dell'ultimo mese: un crescendo di fatti a tratti sconcertanti, a tratti scellerati. Ma andiamo con ordine perché il comitato per la sicurezza non si è limitato alle dichiarazioni di principio. Anzi. Più controlli. Istituzioni e forze dell'ordine hanno concordato l' intensificazione dell'attività preventiva. In parole povere, ci saranno più controlli "mirati". Sorvegliate speciali saranno le cosiddette altane - cioè i luoghi di appostamento - e le attività con armi a canna rigata, quelle per intendersi che hanno la gittata più potente. Non solo. Il prelievo dell'animale ucciso - nella giornata di divieto venatorio - sarà consentito soltanto se accompagnati dagli agenti di polizia provinciale. E ancora: saranno con ogni probabilità individuati nuovi tratti da inserire nell'elenco delle strade ai fini della legge sulle distanze minime. Per questo si farà un monitoraggio delle strade private più percorse. Cacciatori "idonei". Accanto all'inasprimento delle pene - compresa la sospensione - i cacciatori dovranno presentare determinate caratteristiche psico-fisiche. Chi intende richiedere o ha già un fucile a uso caccia, sarà sottoposto a visite e controlli. Da qui la collaborazione chiesta alle due Usl e ai poligoni di tiro. Dal canto suo, la Provincia di Belluno attiverà corsi annuali obbligatori sull' uso e la tenuta in sicurezza delle armi, comprese le prove di tiro. Attenzione agli ungulati. Le Riserve dovranno escludere dalla pianificazione della caccia agli ungulati quei soggetti che non parteciperanno ai corsi, mentre la Provincia ridurrà da un'ora a mezz'ora la disposizione che consente il prelievo degli animali fino a un'ora dopo l'orario serale. «Faremo poi un opuscolo dove illustreremo le regole base della sicurezza», spiega De Zolt, reduce dalla riunione che ha visto la partecipazione di Questura, Guardia di finanza, Carabinieri, Corpo forestale, comune di Belluno, Polizia provinciale, Prefetto e vice-prefetto. "Sicurezza innanzitutto". «Dobbiamo garantire assolutamente la sicurezza dei cittadini ed evitare che qualche sciagurato possa fare danni», ha affermato il prefetto Carlo Boffi. «Bisogna anche considerare che le armi sono sempre più tecniche e professionali. Anche per questo servono più prudenza e consapevolezza». Parla di "giro di vite" il presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin, che annuncia tempi duri per chi spara "vicino alle case".

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