Belluno: tra Lidl ed Eurospinsi combatte la guerra del discount

Si sono squadrati e annusati per tutto il giorno in nome di una concorrenza che vista così sembra spietata. Teatro della nuova guerra fredda è via Del Vesco, dove a pochi metri dallo storico Lidl si è affiancato il nuovo Eurospin
BELLUNO.
Si sono squadrati e annusati per tutto il giorno in nome di una concorrenza che vista così sembra spietata. Teatro della nuova guerra fredda è via Del Vesco, dove da ieri a pochi metri dallo storico Lidl si è affiancato il nuovo Eurospin. Altro discount, altra storia, soprattutto ai tempi della crisi con la caccia alla super-offerta diventata una prassi. Intanto - spiegano gli addetti ai lavori - è cambiato anche il target della clientela. Adesso al discount ci vanno tutti. Anche chi fino a pochi anni fa lo snobbava, considerandolo - alla faccia del politicamente corretto - roba da immigrati.

Benvenuti nel mondo del risparmio, vero o presunto, luccicante e furbo. Tra una confezione di caffè a settanta centesimi e un tv color con schermo ultra piatto a poco più di cento euro, da queste parti c’è quasi da perdere la testa. «Vedi - mostra nel parcheggio dell’Eurospin Ziar Salaheddine - questo caffè costa venti centesimi in meno che dall’altra parte».

Una bella differenza quando la famiglia è numerosa. «Meglio risparmiare - dice - soprattutto in tempi come questi».

Dice di essere una cliente Lidl, ma di essersi fatta un giro al nuovo supermercato, la signora Elena. La sua analisi? Diametralmente opposta a quella del padre di famiglia: «Mi pare che non ci siano grosse differenze, anzi», afferma mentre scarica la spesa da un carrello stracolmo.

Opta per la terza via un feltrino, Giorgio Centa: «Mi chiedo se il risparmio sia davvero reale come dicono. Al discount, di solito, prendo la carta e l’acqua minerale. Sono convinto che per alcuni prodotti occorra rivolgersi al negozio sotto casa. Penso alla carne. Per me bisogna acquistarla in macelleria».

Certo la situazione è ingarbugliata. Gusti a parte, restano infatti due negozi simili a pochi metri di distanza. Non a caso, contemporaneamente all’inaugurazione dell’Eurospin, Lidl è corsa ai ripari proponendo all’ingresso del parcheggio dei palloncini colorati sospesi in aria, come se l’apertura fosse stata la sua. Dall’altra parte - all’Eurospin - si poteva mangiare a sbafo. Patatine e coca-cola a profusione per tutto il giorno. La parola più letta, scritta e sentita? “Offerta”, ovviamente.

Sulla guerra fredda in atto - mal celata dai rispettivi dipendenti e direttori - nessuno si sbilancia. Lo fa con molta diplomazia il capo struttura dell’Eurospin, Emanuele Prosdocimo: «Questa concorrenza va a beneficio dei consumatori. Per loro si traduce in maggiori chances».

Al Lidl si preferisce non commentare rimandando con cortesia agli uffici stampa centrali, come spesso capita nelle catene della grande distribuzione.

Altra storia quella del target, confermata da dipendenti, clienti e dalla tipologia di auto parcheggiate. Al discount ci vanno tutti. «Non è più il discount di quindici anni fa, oggi si va dall’operaio al professionista, italiani ed extracomunitari», sottolinea lo stesso Prosdocimo.

Che ci sia mercato basta guardare al panorama bellunese dove al Lidl con gli anni si sono affiancati altri negozi low-cost come il Penny Market - anch’esso poco distante dai due sfidanti - e dal Prix. Ma c’è un Lidl anche nella vicina Ponte nelle Alpi. Specchio dei tempi, un Eurospin poi fa bella mostra di sé pure nella “vippissima” Cortina d’Ampezzo.

La spesa dolomitica? Val bene un nuovo discount.

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