Rifugi sani e sicuri: si aggiungono altre 15 strutture
Sono in tutto 42 le strutture certificate dall’Ulss 1 Dolomiti. A ogni rifugio aderente è stato consegnato un defibrillatore garantendo, se necessario, il percorso formativo per l’utilizzo
Continua il progetto “Rifugi sani e sicuri”: al Rifugio Laresei, in località Cima Pradazzo a Falcade, sono stati consegnati altri 15 riconoscimenti alle strutture che hanno completato il percorso, aggiungendosi ai 27 rifugi già accreditati la scorsa estate. In totale sono, quindi, 42 le strutture che hanno completato ad oggi la certificazione.
I rifugi che ieri hanno ottenuto il riconoscimento sono: Antelao – Pozzale di Cadore; Capanna Cima Comelle – Canale d’Agordo; Casera Ere – San Gregorio nelle Alpi; Ciareido – Lozzo di Cadore; Faloria – Cortina d’Ampezzo; Pietro Galassi – Calalzo di Cadore; Kekeglo – Borgo Valbelluna; Laresei - Falcade; Volpi al Mulaz - Falcade; Palafavera – Val di Zoldo; Remauro – Passo Cibiana; Pelmo – Val di Zoldo; Staulanza – Val di Zoldo; Vallorch – Pian del Cansiglio; Vazzoler – Taibon Agordino.
Protagonisti dell’evento i rifugisti che hanno partecipato con entusiasmo all’iniziativa, consapevoli del delicato ruolo svolto nell’accoglienza degli ospiti e nella loro tutela anche sanitaria. Il Progetto “Rifugi sani e sicuri”, promosso dal Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti, guidato da Sandro Cinquetti, mira a migliorare la qualità igienico sanitaria complessiva dei rifugi, anche in vista degli appuntamenti olimpici che attendono le Dolomiti e all’aumento dei flussi turistici in montagna. Un team, specificamente istituito, ha supportato le strutture interessate nel percorso per ottenere il “bollino”, che ne certifica la sicurezza sanitaria e la capacità di promuovere la salute, rappresentando garanzia di impegno e una sorta di “certificazione di qualità” a favore degli escursionisti che scelgono la montagna. Inoltre, ad ogni rifugio aderente è stato consegnato un defibrillatore garantendo se necessario il percorso formativo per l’utilizzo.
Insieme alla targa, ai rifugisti/proprietari è stato consegnato uno “starter kit”, con prodotti per la protezione dai raggi solari e prodotti eco-sostenibili per la pulizia donati da Aziende del territorio che collaborano al progetto (Essilor Luxottica, Karpos, Unifarco e Terra Alp), materiali del Soccorso Alpino, le tovagliette create dai bambini nell’ambito dei progetti nelle scuole per la prevenzione del melanoma e del materiale relativo alle varie iniziative di promozione della salute.
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