Fisioterapia a domicilio: ecco il nuovo servizio per gli anziani dell’Ulss 1
La Regione ha dato il via libera al progetto sperimentale. Il dg Dal Ben: «Questo tipo di assistenza fa la differenza, i nostri infermieri sono diventati punti di riferimento per le famiglie»

È la fisioterapia a domicilio l’ultima novità dell’assistenza a domicilio da parte delle “sentinelle sanitarie” e sociali dell’Ulss 1 Dolomiti: gli infermieri.
Le sentinelle della terza età
L’invecchiamento della popolazione è sotto gli occhi di tutti. Ma tanti non sanno che ben 6.700 anziani della provincia sono assistiti a domicilio dal personale dell’Ulss 1 Dolomiti Belluno.
E gli infermieri sono, in tanti casi, le uniche persone che incontrano i “vecchi” in casa, per cui sono gli stesi operatori sanitari che spesso informano il sindaco, i servizi sociali o altre autorità sulle esigenze particolari della persona che assistono, facendo sapere se lui o la famiglia hanno particolari necessità. Ecco, dunque, le sentinelle sociali del territorio.
Assistenza domiciliare
Uno degli obiettivi indicati come standard di qualità dell’assistenza dal Pnrr è assicurare al 10% della popolazione con più di 65 anni l’assistenza domiciliare.
In Ulss Dolomiti, nel 2024, è stato preso in carico dall’assistenza domiciliare il 12% degli over 65. In particolare si tratta di 6.700 persone con un’età media di 84 anni, sparse in tutta la provincia. Anche nei borghi più isolati, come quelli del più periferico di Livinallongo del Col di Lana, dove ci sono borghi con un solo abitante, ovviamente anziano, spesso non raggiunto da alcuno, se non dall’operatore dell’Azienda sanitaria.
«Nel territorio dell’Ulss Dolomiti, caratterizzato da una popolazione con un alto indice di vecchiaia e una bassa densità abitativa che porta ad avere un elevato numero di anziani che vivono soli e spesso distanti dai servizi, il servizio di assistenza domiciliare è fondamentale per assicurare la presa in carico delle persone fragili», commenta il commissario dell’Ulss 1 Dolomiti Giuseppe Dal Ben.
Servizio strategico
L’assistenza garantita dall’Azienda Sanitaria è quindi strategica, non solo ai fini sanitari, ma anche della società. Senza queste sentinelle non si saprebbe che cosa accade nelle famiglie o nelle case più sperdute.
Un tempo c’erano i preti che andavano a trovare le famiglie, gli anziani. Ma in diocesi, solo tre parrocchie dispongono ciascuna di un sacerdote. Ci sono parroci a cui sono affidate addirittura otto parrocchie, come nello Zoldano.
Infermiere in casa
«Il servizio di assistenza domiciliare è particolarmente apprezzato dalle famiglie», afferma Dal Ben. «L’infermiere che entra nelle case delle famiglie non si occupa solo di prelievi e medicazioni, comunque fondamentali per non far spostare gli anziani fragili e far risparmiare tempo ai familiari, ma controlla i parametri generali e le terapie, fa da ponte col medico di medicina generali, dà consigli sulla gestione a domicilio. È un vero e proprio riferimento per il paziente e la sua famiglia. Anzi, spesso diventa proprio “uno di famiglia”: l’anziano aspetta con trepidazione l’arrivo dell’infermiere, anche come momento di socializzazione», spiega il commissario Dal Ben.
«Finché è possibile, consentire ai nostri anziani che hanno fatto grande questo territorio di vivere a casa loro, con le loro abitudini e nel contesto sociale, è un dovere morale. per questo continueremo a potenziare il servizio».
Fisioterapia a domicilio
Dai prossimi giorni la presenza dell’Azienda sanitaria nelle case dei bellunesi sarà ancora più puntuale. È stata infatti autorizzata la sperimentazione per la fisioterapia. Una novità assoluta. Come dire che non sarà più l’anziano a dover raggiungere l’ambulatorio del distretto o dell’ospedale, ma lui stesso riceverà a casa la fisioterapia per rimettere in funzione una gamba o qualche altro arto.
Si tratta di una territorializzazione delle prestazioni sanitarie che già oggi, con i servizi in campo, raggiunge gli 800 mila chilometri percorsi in un anno. E, si badi, 7 giorni su 7. Perfino anche di domenica si muovono gli infermieri per raggiungere gli anziani fragili.
La Regione Veneto ha autorizzato l’Ulss Dolomiti a sperimentare un modello innovativo finalizzato ad erogare questo servizio a domicilio.
«L’idea è quella di portare la fisioterapia a casa o il più vicino possibile ai pazienti», spiega il commissario Giuseppe Dal Ben. «Il nostro territorio ben si presta a sperimentare forme di assistenza innovative. A breve saranno definite le modalità di accesso e di erogazione, oltre alla integrazione col servizio di assistenza domiciliare o con forme di teleriabilitazione. Un servizio di questo tipo aiuterà, in particolare gli anziani, a poter usufruire della fisioterapia in modo più facile, facendo risparmiare tempo e risorse per gli spostamenti alle famiglie. Un buon recupero da interventi come quelli per la frattura di femore è essenziale per la qualità di vita dell’anziano: questo servizio potrà portare importanti innovazioni anche in questo ambito. Si mette al centro la persona e la sua famiglia in modo concreto».
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