Belluno, un cantiere edile su tre non è a norma
BELLUNO. Un cantiere edile su tre e un’impresa agricola su 10 non sono in regola per quanto riguarda le normative in materia di sicurezza sul lavoro. È quel che emerge dai dati riguardanti l’attività dello Spisal in provincia di Belluno nel 2017. Si tratta del primo report che riunisce i distretti di Belluno e Feltre, dando una fotografia completa dello stato provinciale della sicurezza sul lavoro.
Edilizia. Ancora una volta la maglia nera in materia di sicurezza va ai cantieri edili, «che tra l’altro sono anche i più controllati, come ci viene imposto dalla normativa», precisa la dirigente dello Spisal, Daniela Marcolina. Malgrado qualche carenza cronica di personale (due addetti in meno, ma è in corso un avviso per l’assunzione di un tecnico di prevenzione Spisal) nel 2017 sono stati ispezionati 219 cantieri: 74 (il 34%) non sono risultati a norma. Il problema riguarda la carenza di protezioni dai rischi infortunistici, come la caduta dall’alto, la sicurezza degli impianti o delle macchine, ma anche organizzativi, come la tenuta della documentazione.
«Il fatto che persistano queste carenze sulle protezioni contro le cadute dall’alto denota una sottostima del rischio da parte di alcuni imprenditori, ma d’altra parte è necessario che anche i lavoratori, formati a lavorare in sicurezza e addestrati a riconoscere le situazioni pericolose, si attivino per segnalarci le condizioni di lavoro non a norma, diventando attori positivi della prevenzione», precisano dallo Spisal.
Altri numeri: 49 imprese edili sulle 388 controllate tra quelle che operano nei cantieri (13%) sono state oggetto di un controllo congiunto con gli ispettori dell’ispettorato del lavoro. Il 7% dei cantieri è stato ispezionato su segnalazione di cittadini preoccupati per la loro incolumità e per la sicurezza degli spazi comuni; in alcuni casi l’esposto è stato fatto anche da imprese preoccupate per una concorrenza sleale.
Nei cantieri edili, inoltre, è stato effettuato anche il monitoraggio sull’ottemperanza al divieto di assunzione di bevande alcoliche. Coinvolti 13 cantieri e 57 lavoratori; in nessun caso, gli ispettori dello Spisal hanno riscontrato situazioni riguardanti l’assunzione di alcol.
Agricoltura. Nel 2017 sono state controllate 30 aziende agricole e i relativi loro macchinari, tra questi 48 trattori e 123 attrezzature. In tre imprese sono state riscontrate violazioni della norma sulla sicurezza dell’attrezzatura; per loro è partita una sanzione amministrativa.
Panifici-pasticcerie. Nel 2016 era stato avviato un controllo di prevenzione e vigilanza del comparto panificazione. In quell’anno erano state ispezionate 41 aziende, che sono passate a 88 nel 2017. Un totale di 129 ditte che occupano 629 addetti: 110 titolari, 45 collaboratori familiari, 93 soci e 381 dipendenti. Le aziende erano piccole o piccolissime, solo in due casi avevano 15 dipendenti ciascuna. Se 60 ditte sono risultate regolari, in 33 (il 26%) si sono registrate delle irregolarità in materia di sicurezza sul lavoro; a 36 sono state fornite indicazioni per migliorare le condizioni o la documentazione. La maggior violazione riscontrate nei panifici è stata la carenza di protezione delle attrezzature.
Autofficine. Dal novembre 2016 al dicembre 2017 sono state ispezionate 61 ditte, che occupano oltre ai 61 titolari, 321 addetti (256 dipendenti, 22 collaboratori famigliari e 43 soci). Sette imprese, pari al 12%, sono risultate irregolari per la sicurezza, mentre ad altre 46 sono state fornite indicazioni per il miglioramento (148 le indicazioni fornite).
Infortuni. Aumentati leggermente gli infortuni soprattutto nel metalmeccanico, settore che verrà monitorato maggiormente quest’anno nel corso dell’attività dello Spisal provinciale.
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