Belluno, una ciclabile rattoppata fra San Fermo e Villiago

Il Comune di Sedico ha asfaltato il tratto di sua competenza, fino al confine il lato bellunese è molto rovinato. Fant: «È un percorso da valorizzare meglio»
BELLUNO. Di qua un nastro di asfalto scuro e liscio. Sembra appena fatto, o quasi. Di là una serie di rattoppi e una superficie talmente sconnessa che anche camminando bisogna stare bene attenti a dove si mettono i piedi. Figuriamoci quando si è a bordo di una bicicletta. Questa volta non siamo al confine fra Veneto e Trentino Alto Adige, e le immagini non rappresentano la differenza di gestione del territorio fra chi vive in un posto a Statuto speciale e chi invece si barcamena in una regione e una provincia a statuto ordinario.


Siamo in Valbelluna, al confine fra Sedico e Belluno, lungo la strada, che serve anche da pista ciclabile, che da San Fermo porta a Villiago. Un percorso incantevole, frequentatissimo sia dagli abitanti della zona, che lo usano per passeggiare, sia dai tanti turisti (soprattutto tedeschi) che percorrono la Monaco – Venezia in bicicletta. Ma il nastro di asfalto mostra i segni del tempo. Per lo meno nel territorio del comune di Belluno.


«Il Comune di Sedico ha asfaltato il tratto di sua competenza, fino al confine comunale», spiega Giancarlo Fant, portavoce del comitato di Salce che ci accompagna a verificare lo stato della strada. Il confine si vede ad occhio nudo: c’è una linea netta fra l’asfalto nero sul lato di Sedico e la pavimentazione rattoppata, grigio chiaro, sul lato bellunese della strada. «Cosa vuole, le zone di confine sono sempre così», continua Fant.


La sua è l’ultima casa abitata in comune di Belluno e si affaccia proprio su quel percorso che fa parte della Belluno-Feltre e, allargando lo sguardo, alla Monaco-Venezia. Un percorso dove passano anche le auto, ed è per questo («ma anche per il passaggio dei mezzi agricoli», puntualizza Fant) che la pavimentazione si è rovinata. «Sul lato bellunese è stata asfaltata solo una volta, molti anni fa. Poi sono stati fatti solo rattoppi», prosegue l’uomo. «Ed è un peccato, perché è un bellissimo percorso, ben tabellato. D’estate sono tantissimi i tedeschi che lo percorrono in bicicletta. Sarebbe da valorizzare». E


siste un volantino, che è stato realizzato dalla studentessa del Calvi Michela Dal Ben nello scorso anno scolastico. Un libretto agevole, ricco di fotografie delle chiesette e delle ville (Zuppani e Gaggia) che si incontrano percorrendo l’anello Villiago - Triva - Pasa, con testi esplicativi e scritti in italiano e in inglese. Fra i partner del progetto ci sono l’Itc Calvi, il consorzio turistico Dolomiti Prealpi, il comitato Vivi Sedico e la Pro loco Sedico. «Belluno cosa ha prodotto per valorizzare questa zona?», si chiede Fant, che poi torna sul tema delle manutenzioni. «La Comunità Montana, qualche anno fa, si era interessata per effettuare una sistemazione completa, ma poi evidentemente non ci sono state le risorse per fare il lavoro. Speravamo nel nuovo assessore alle manutenzioni, ma siamo sempre allo stesso punto: la strada viene continuamente rattoppata, quando passano i mezzi agricoli salta via tutto e siamo daccapo».


Quello che servirebbe, conclude il portavoce del comitato di Salce, «è un’asfaltatura completa. Purtroppo qui siamo in pochi residenti, e dunque ci sono pochi voti, ma se si fa un percorso ciclabile, si mettono le tabelle e si invitano i cicloturisti a percorrerlo, bisognerebbe anche mantenerlo bene».


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