Belluno: unità d'Italia, giunta comunale divisa

Problemi nell’esecutivo per le iniziative del 150esimo. Ma la delibera passa a maggioranza. Sulla targa contrario Colle, escono Gamba e Reolon
Le bandiere italiane per il 150º dell’unità
Le bandiere italiane per il 150º dell’unità
BELLUNO. Approvata a maggioranza dalla giunta la delibera che prevede l'acquisto e la posa della "famosa" targa commemorativa dei 150 anni dell'unità d'Italia. A votare contro al documento l'assessore Leonardo Colle (Lega Nord), mentre hanno preferito non partecipare al voto, gli assessori Luciano Reolon e Paolo Gamba (Pdl).


La targa, quindi, si farà ma il malcontento di alcuni membri dell'esecutivo c'è tutto. La delibera riporta le misure della targa, la dicitura che recherà incisa e il luogo preciso in cui andrà inserita. «Ma non quanto costerà al Comune e nemmeno, quindi, come e da dove l'amministrazione intende recuperare i fondi per coprire questa spesa».


La lapide commemorativa, che sarà in marmo e misurerà 113 centimetri di lunghezza e 77 di altezza, sarà posta all'altezza della finestra del lato del municipio che guarda verso gli uffici postali. E recherà la scritta: «Memore degli ideali e dei sacrifici di coloro che hanno reso possibile i 150 anni dell'unità d'Italia, la città di Belluno grata ricorda» e poi sotto la data del 17 marzo 2011 in numeri romani. Il sindaco Antonio Prade commenta l'approvazione con parole entusiastiche: «I 150 anni dell'Unità d'Italia non sono una opinione nè un fatto attorno a cui dobbiamo ragionare. Credo che non sia di poco conto il fatto che in un momento del genere, le forze politiche abbiano condiviso questo tipo di scelta. Con un atto simbolico di grande forza, Belluno si appresta a questa celebrazione».


Ma l'assessore Colle ribadisce la sua contrarietà a questa spesa e a questa festa. «Ho votato contro alla delibera con l'appoggio di tutta la segreteria del partito perchè non c'è nulla da festeggiare e poi in un momento come questo, in cui in giunta siamo lì a ragionare su ogni singolo costo, una spesa ulteriore per le casse comunali non era necessaria. A tal proposito non ci è dato sapere quanto costerà questa targa (si presume tra i 1.000 e 2.000 euro) e da dove il Comune prenderà questa somma».


Ma malgrado le polemiche delle settimane scorse, proprio in seguito ad alcune sue dichiarazioni, l'assessore del Carroccio rilancia, in modo provocatorio, una proposta che farà discutere: «Come direttivo cittadino della Lega, con la sezione stiamo ragionando per avanzare la richiesta di cambiare il nome di alcune vie e piazze, come ad esempio piazza Vittorio Emanuele II o via Garibaldi. A questo proposito stavo pensando che questi due nomi potevano essere sostituiti magari con via Daniele Manin e piazza Repubblica di Venezia, quella che è stata ricostituita nel 1848. Insomma di nomi del Risorgimento ce ne sono molti da poter fare». Deciderà il direttivo.

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