Belluno: Usl 1, liste d'attesa infinite

Oculistica, radiologia e riabilitazione le aree più critiche
L’ospedale di Belluno visto dall’alto
L’ospedale di Belluno visto dall’alto
BELLUNO.
Duecento giorni per una prima visita. Cardiologia, radiologia, medicina riabilitativa, oculistica: ecco i talloni d'Achille delle liste d'attesa dell'Usl 1. Soprattutto per quanto riguarda le visite programmate, quelle a cui la Regione ha imposto un tetto massimo di risposta di 180 giorni.

Il periodo di riferimento è quello del primo trimestre 2011.

Per un visita generale, specialistica o una prima visita programmata nel reparto di medicina e riabilitazione nell'Usl 1, servono 223 giorni, che salgono a 240 all'ospedale di Belluno. Per quanto riguarda, la diagnostica, invece, qualche problema si registra coi tempi medi: per una tomografia computerizzata del torace, con o senza contrasto, invece di 60 giorni, l'utente deve attenderne 83.

Se andiamo a vedere i dati relativi ai poliambulatori dell'ospedale di Belluno, per un ecocolordoppler dei tronchi sovraaortici le richieste entro 10 giorni vengono evase in 14, quelle di 60 in 97.

Passando a una spirometria semplice al reparto di pneumologia, i codici che prevedono un tempo di attesa di 60 giorni sono eseguiti entro 94; per una mammografia bilaterale programmata invece di 180 giorni, si arriva a 210, mentre per una tomografia computerizzata del capo servono 96 giorni invece di 60. Chi deve fare una una risonanza magnetica nucleare del cervello e del tronco encefalico può attendere anche 118 giorni, nonostante siano previsti al massimo due mesi.

Maglia nera anche per l'oculistica: qui per i codici P si attendono 214 giorni.

«Malgrado alcuni reparti siano ancora in sofferenza», commenta il direttore generale dell'Usl 1, Antonio Compostella, «quando ho visto i dati del primo trimestre 2011 ho tirato un sospiro di sollievo. Se nel 2010 il rispetto dei codici di priorità era intorno al 50-60%, adesso siamo al 70%, con un sensibile miglioramento. Sicuramente l'area più critica è quella delle visite programmate entro i 180 giorni, quelle previste per i pazienti cronici, che numericamente sono i più consistenti. Stiamo lavorando per sistemare questa situazione, aggiornando costantemente le agende tramite il cup centralizzato e agendo sui flussi informativi, così da poter avere sempre sotto controllo la situazione. Ora stiamo lavorando sull'appropriatezza delle prescrizioni coi medici di medicina generale. E laddove ci sono delle sacche di sofferenza, stiamo valutando la possibilità di aumentare l'offerta: nel reparto di riabilitazione, per esempio, stiamo ragionando sull'aumento delle ore di ambulatorio per le visite programmate».

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