Bellunum investe dal 2017 nuovi mezzi e cassonetti del secco

La società ha previsto di spendere mezzo milione di euro Ieri è uscito il report Arpav: in provincia differenziata al 71%
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Nuovi, moderni e funzionali. L’anno prossimo saranno sostituiti tutti i cassonetti del secco. Quelli verdi, con la calotta che si apre con la chiavetta. Bellunum investirà mezzo milione di euro per la sostituzione. «Quelli che abbiamo oggi hanno una decina di anni, spesso si inceppano ed è necessario sostituirli anche in una logica di efficientamento», spiega l’amministratore unico di Bellunum, Davide Lucicesare. «Compreremo gli stessi contenitori che abbiamo messo a Limana e Trichiana e che stanno dimostrando di funzionare molto bene».

Saranno sostituite anche tutte le chiavette, che arriveranno per posta alle utenze. Quelle nuove saranno più piccole, non avranno le pile all’interno e in caso di smarrimento costerà meno chiederne un’altra. Inoltre garantiranno un miglior funzionamento delle calotte. «L’obiettivo è sostituire tutti i contenitori nei mesi centrali dell’anno», continua Lucicesare. «Sarà possibile qualche spostamento dei cassonetti, perché hanno una forma leggermente diversa e potrebbero non starci nei posti in cui sono collocati adesso». Rimarranno, comunque, nelle stesse zone.

Se per il secco la decisione è stata presa, per l’umido Bellunum sta valutando se installare contenitori con la calotta anche per i rifiuti organici, nelle aree in cui ci sono i bidoni zonali. L’obiettivo, spiega Lucicesare, «è evitare che le persone che hanno il composter, e usufruiscono di una riduzione tariffaria per questo, continuino a gettare l’umido nei contenitori liberi».

Per il 2017 sono inoltre previsti investimenti sui mezzi: sarà comprato un nuovo camion per la raccolta del secco e nuove spazzatrici. È già parcheggiata nel deposito, invece la macchina lava cassonetti. Per pulire i contenitori Bellunum affittava un mezzo, ha deciso di acquistarlo per risparmiare e dal prossimo mese inizierà a pulire tutte le campane e i cassonetti disseminati in città. «I nuovi mezzi porter saranno ibridi (funzionano a energia elettrico e gasolio)», conclude Lucicesare. «Stiamo cercando di aggiornare il nostro parco macchine anche sotto questo profilo».

Il rapporto regionale sui rifiuti. Ieri l’Arpav ha diffuso il rapporto rifiuti urbani 2015. 483 Comuni hanno superato l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata previsto dalla legge, 173 sono oltre il 76%. I migliori sono tutti Trevigiani del bacino Destra Piave: per i Comuni sotto i 5000 abitanti la palma di riciclone va a Castelcucco (89,6%), fra 5 e 15 mila abitanti il migliore è Caerano (86,6%), fra 15 e 50 mila abitanti Preganziol (85%), oltre i 50 mila Treviso (82%). Belluno città è al 75,12%, a livello provinciale la percentuale di differenziata è del 71%.

Secondo i dati Arpav il Veneto ha raggiunto una percentuale di differenziata del 66,5% (+1,2% rispetto al 2014), è calata la produzione pro capite e 1,5 milioni di rifiuti sono stati avviati a recupero (+1%). Sono diminuiti i rifiuti urbani inceneriti negli impianti di Padova e Schio (-1,6%) e anche i quantitativi conferiti in discarica (-7,7%). A livello provinciale, sono sotto il 65% di differenziata i Comuni turistici (San Vito, Cortina, Borca, ecc) ma anche Limana, Trichiana e Mel; sopra il 76% invece ci sono il Feltrino, Ponte nelle Alpi, Soverzene, Vigo e Lozzo. Sotto il 50% c’è solo Sedico.

I dati complessivi (relativi al 2015) sono in linea con gli obiettivi del Piano regionale di Gestione dei rifiuti approvato nel 2015. Parzialmente sono diversi da quelli di Legambiente, perché il metodo di calcolo è differente (per esempio a Belluno non viene conteggiato il valore del compostaggio, che vale, da stime Bellunum, 5 punti percentuali).

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