Benda dimenticata in pancia: il giudice è incompatibile

BELLUNO Il giudice Elisabetta Scolozzi s’è dichiarata incompatibile al processo che vede alla sbarra un’intera equipe medica del "San Martino" di Belluno, composta da tre chirurghi ed altrettanti...
L'ospedale San Martino, chiusa l'inchiesta ma l'udienza preliminare e' stata rinviata
L'ospedale San Martino, chiusa l'inchiesta ma l'udienza preliminare e' stata rinviata

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Il giudice Elisabetta Scolozzi s’è dichiarata incompatibile al processo che vede alla sbarra un’intera equipe medica del "San Martino" di Belluno, composta da tre chirurghi ed altrettanti infermieri, per una benda dimenticata in pancia ad una paziente di Ponte nelle Alpi, dopo un intervento chirurgico. Per questo motivo gli atti processuali sono stati rinviati al presidente del tribunale Sergio Trentanovi che dovrà nominare un nuovo giudice per lo spinoso caso di malasanità.

Nei guai per lesioni colpose sono finiti l'ex primario del reparto di ostetricia e ginecologia del "San Martino", Angelo Berardi , 69 anni di Treviso (difeso dall'avvocato Massimo Montino - studio Prade), i chirurghi Bruno Borin , 59 anni di di Legnago (avvocato Guido Beghini), ed Anna Travaglini, 51 anni di Belluno (avvocato Paolo Perera), gli infermieri stumentisti Roberta Fratta, 40 anni di Sedico (avvocato Annamaria Granatelli), e Adriana Masoch Facchin, 44 anni di Pieve d'Alpago (avvocato Sandro De Vecchi), ed, infine, l'infermiere di sala Luciano Buzzatti, 42 anni di Belluno (avvocato Ferruccio Rovelli).

La vicenda, stavolta, risale al 21 gennaio 2008 quando la trentenne di Ponte nelle Alpi (parte offesa con l'avvocato Giorgio Morales) si sottopose ad un delicato intervento chirurgico. L'operazione riuscì, in apparenza, perfettamente. Il punto è che, qualche giorno più tardi, la donna iniziò a sentirsi male. In particolare, lamentava dei forti dolori all'addome per l'insorgenza di "una reazione aderenziale tra le anse intestinali" tanto da costringerla a rientrare in ospedale per capire cosa le procurasse quello stato di profondo malessere. La verità venne fuori dalle radiografie che evidenziarono la presenza di un "corpo estraneo", che le occludeva la zona intestinale. A quel punto i sanitari del "San Martino" decisero di sottoporre la paziente ad nuovo intervento chirurgico per rimuovere il corpo estraneo, rivelatosi appunto una garza.

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