Benedetta nevicata: fino a 60 centimetri. «Piste da sci del Bellunese al sicuro per tutto marzo»
BELLUNO. La neve è stata più abbondante di quella prevista. Dai 30 ai 60 centimetri (malga Losch, a Frassenè Agordino, in questo caso). Un sospiro di sollievo per gli operatori del turismo invernale, quelli dello sci in particolare, che in questo modo risparmiano almeno mezzo milione di euro (la spesa dei cannoni). Ma anche qualche problema per la viabilità. Veneto Strade ha reso noto ieri sera che, a causa degli accumuli sul piano viabile prodotti dal vento in quota, sono stati chiuse al transito la strada regionale 48 “delle Dolomiti” dal Ponte Vauz al Passo Pordoi; la 638 “del Passo Giau” da Pocol al bivio Posalf; la 641 “del passo Fedaia” da Capanna Bill al confine con la Provincia di Trento.
Difficoltà si sono registrate lungo la statale Alemagna, tra l’altro a Cortina per un camion che ha rotto le catene. I primi fioccchi erano arrivati già nella serata di lunedì e ieri mattina si sono formate code importanti a Valle di Cadore, dove due autoarticolati hanno bloccato la circolazione all’altezza della curva di Vallesina. Traffico in tilt anche a Calalzo (sulla statale 51 bis), dove un altro camion è rimasto fermo in via Nazionale. Anas è intervenuta per deviare il traffico, ma intanto le code da smaltire si sono allungate. Mentre più a Nord, per esempio sul monte Piana, sopra Misurina, sono caduti 30 centimetri (81 la neve a terra) e così pure sul passo Falzarego, sul Col dei Baldi, sopra Alleghe, si è passati da 87 cm a 134, a Malga Losch da 61 a 116. Il Nevegal è davvero ben imbiancato da ieri: da quota 25 è passato ai 61 cm. Il monte Grappa, da 13 a 38.
«È il paesaggio ideale per le settimane bianche», commenta Walter De Cassan, presidente di Federalberghi, con l’hotel ad Andraz, sulla strada del passo Falzarego. «Proprio ci voleva per questo fine settimana e per Carnevale. Non appena si è diffusa la notizia delle nevicate in corso, hanno ricominciato a squillare i telefoni per le prenotazioni».
I più soddisfatti sono gli impiantisti. Ammette Marco Grigoletto, presidente dell’Anef: «Le notti scorse avevamo ricominciato a sparare, poiché si erano ribassate le temperature, ma con l’angoscia dei costi. Non si dimentichi, infatti, che oggi, con il caro-bollette, un metro cubo di neve si avvicina ai 5 euro, più del doppio di novembre».
La coltre bianca è destinata adesso a durare sino a marzo inoltrato, se grazie alle temperature si riuscirà a battere e a compattare le piste. Ieri sera, a Sappade, sopra Falcade, si spalava la neve al chiaro di luna. Luna che preannunciava per oggi tempo soleggiato con cielo in prevalenza poco nuvoloso; dalle ore centrali, però – avvertono all’Arpav di Arabba – è previsto un passaggio di nubi alte e sul tardi ancora un po' di neve burrascosa sui rilievi di confine con il Trentino Alto Adige. Le temperature? «Minime in calo anche sensibile nelle valli, massime in contenuto aumento a tutte le quote, leggermente superiori alle medie del periodo; aumento dell'inversione termica nella notte».
Domani tempo stabile, così pure venerdi. E sempre da Arabba, i previsori mettono in guardia dalle possibili valanghe. «Il pericolo sarà in progressivo aumento fino a divenire marcato (grado 3), a causa della neve fresca, della stratificazione sfavorevole della neve vecchia e del rinforzo dei venti che, specie oltre il limite del bosco, determineranno la formazione di diffusi depositi di neve ventata».
Oltre all’instabilità dovuta alla neve fresca, si dovrà tenere in considerazione la stratificazione sfavorevole del vecchio manto nevoso in quanto saranno favoriti anche i distacchi a distanza. Domani? Aumento delle temperature con possibili distacchi di neve umida a partire dalle ore più calde della giornata.
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