Benessere animale, Belluno dà l’ok al regolamento

Passa, ma con critiche, anche il progetto per l’ex ospedale. Bortoluzzi: «Rivitalizziamo così il centro?»

BELLUNO. Al momento dell’approvazione del Regolamento hanno srotolato uno striscione: «Gli animali ringraziano». C’era un nutrito gruppo di rappresentanti di associazioni per la tutela degli animali ieri in consiglio comunale. Hanno atteso pazienti che si trattasse il punto sul Regolamento per il benessere animale, discusso attorno alle 18.30.

Esaminato più volte in commissione, ha ricordato il consigliere Walter Cibien, oltre a recepire tutte le leggi nazionali sulla tutela degli animali, prevede anche che sul territorio comunale non potranno essere installati allevamenti di animali da pelliccia. «Inoltre gli animali potranno entrare in tutti gli esercizi pubblici, salvo che l’esercente non metta un esplicito divieto sulla porta d’ingresso».

Il Comune si impegnerà a individuare un’area in cui realizzare il “giardino degli affetti”, un cimitero per gli amici a quattro zampe (punto che piace particolarmente a Orso Grigio e Maria Cristina Zoleo) e a istituire una commissione commissione permanente per i diritti degli animali. Nel documento vengono definite le dimensioni dei recinti, le lunghezze dei guinzagli, e viene fatto divieto a chi va in bicicletta di tenere il cane legato al manubrio. Emiliano Casagrande ha evidenziato che il regolamento è lungo e dovrà essere rivisto, ma è stato bacchettato da Ida Bortoluzzi che gli ha rimproverato di non aver portato le sue osservazioni in commissione. Alla fine, comunque, tutti favorevoli.

Ex ospedale. È passato anche il progetto di Filù per il completamento della riqualificazione dell’area ex ospedale civile. Roberto Chemello aveva chiesto un permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. Contrari Mirco Costa, Ida Bortoluzzi (perplessa sul fatto che si rivitalizzi un centro storico con appartamenti e negozi e sulla gestione del kindergarten) e Irma Visalli, secondo la quale «questo progetto è una riqualificazione e non una rigenerazione urbana. Non c’è un beneficio immediato per la collettività e poi una soluzione per quell’area andava spostata all’interno della discussione per il Pat, che non è per nulla stato avviato».

Si sono astenuti in cinque (M5S, Buttignon, Rasera Berna e Patrizia Burigo), favorevole tutta la maggioranza e parte delle minoranze e del gruppo misto. Ora, dunque, Filù potrà dare avvio al cantiere. (a.f.)

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