Beni promiscui, via libera alla divisione
COSTALTA. Via libera della Regola di Costalta alla divisione dei beni promiscui di fondovalle in Val Visdende. Un'operazione che consentirà di mettere mano alla ristrutturazione di alcuni fabbricati nel segno della riqualificazione della valle. E' questa una delle decisioni prese dall'assemblea della Regola di Costalta domenica mattina. Il presidente Silvano Eicher Clere, nel chiedere all'assemblea la delega per questa operazione, ha ricordato come il tema dello scioglimento della promiscuità dei beni di fondovalle della Val Visdende, ubicati nei Comuni di Santo Stefano e di San Pietro, ed appartenenti alle Regole di Santo Stefano, Campolongo, Costalissoio, Casada, San Pietro, Costalta, Valle, Presenaio e Mezza Danta di Sotto, risalga al 1765, quando venne deciso quali boschi e pascoli dovessero rimanere indivisi. «Nel 1964, fu sottoscritto da tutte le parti un verbale con il quale si concordavano definitivamente le quote spettanti alle Regole, esattamente 22 quarantottesimi a San Pietro e 26 quarantottesimi a Santo Stefano. Nel 1978 fu incaricato lo studio tecnico Gamba di Belluno per la realizzazione della divisione delle zone Lotariè, Cividella, Schiaron, Pra della Fratta, Bergerie Costazucco. Da allora tale divisione viene rispettata e riconosciuta da tutte le Regole della Val Visdende, nonostante la stessa non sia mai stata formalizzata da un notaio». Ora invece si è deciso di giungere a questa formalizzazione, «specie», ha ricordato Eicher Clere, «per la necessità di alcune Regole di ristrutturare o di recuperare immobili di proprietà».
Le Regole più interessate, nel breve periodo, sono quelle di Santo Stefano, Campolongo e le quattro di San Pietro, ovvero la stessa Costalta, San Pietro, Valle e Presenaio. «La prima», spiega Eicher Clere, « intende recuperare il sito in località “La Fitta”, dove ancora si notano i ruderi di una vecchia malga, e intende realizzare un agriturismo. La seconda, Campolongo, vuole ristrutturare la locanda di Pra Marino, conosciuta anche come Sandrin o Mana. Noi invece, come quattro Regole, abbiamo un progetto che dovrebbe diventare esecutivo proprio in questi giorni e che prevede il recupero della casera di Pra della Fratta. Intendiamo demolire il vecchio stabile e costruirne uno completamente nuovo da destinare ad albergo. E' prevista la realizzazione di nove camere, un ristorante, un bar con punto vendita e un vano dedicato a mini caseificio». Per far questo servono ovviamente dei finanziamenti. «Sì, i terreni sui quali dovrebbero sorgere questi immobili sono ancora catastalmente intestati alle nove regole della Val Visdende. E questa intestazione determina l'esclusione dai bandi del nuovo PSR, nonché l'impossibilità di ottenere eventuali mutui. Infatti, sia in un caso e sia nell'altro, viene richiesta la piena titolarità del terreno su cui insiste l'immobile. Da qui la decisione di dividere intanto i terreni della sola piana. Naturalmente nell'atto saranno inserite delle clausole che garantiranno il pascolo del bestiame di proprietà dei regolieri delle nove Regole, nonché la disponibilità degli stazzi per il deposito dei tronchi e la garanzia del mantenimento dei diritti acquisiti dai singoli regolieri».
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