Berlusconi beffato il marchio Altra Italia è già stato registrato

Doveva essere il nome del suo nuovo partito ma il dominio appartiene ad una giornalista bellunese

BELLUNO. Davide ha battuto Golia, ancora una volta. Senza saperlo e senza volerlo, a dire il vero.

Il Golia è della situazione è Silvio Berlusconi, non un personaggio di poco peso, politico ed economico.

Davide è una giornalista bellunese, Stefania Mafalda che, appunto senza volerlo, ha giocato un brutto tiro al leader di Forza Italia, Pdl, Casa delle Libertà e altro ancora (per citare alcuni dei nomi dei partiti che il Cavaliere ha fondato).

Berlusconi ne vuole ora fondare un altro, un partito in cui riunire tutti i moderati, e lo vuole chiamare «L’Altra Italia». I giornali ne parlano da mesi, lui ne parla da mesi. E agisce anche di conseguenza, incontrando alleati e vicini per mettere tutti assieme sotto uno stesso cappello, uno stesso movimento, che si chiamerà appunto «L’Altra Italia».

Deve esserci rimasto male quando ha scoperto che il partito non si potrà chiamare così. Sì, perchè c’è una giornalista bellunese, Stefania Mafalda, che ha registrato al tribunale di Belluno un giornale web, un giornale di buone notizie, che si chiama «L’Altraitalia». Il giornale è nato nel novembre del 2014 ed è appunto regolarmente registrato in tribunale con direttore responsabile Stefania Mafalda.

Non basta. Il 30 luglio scorso, proprio mentre Berlusconi stava cercando di concretizzare il suo progetto, Mafalda ha depositato il marchio «L’Altraitalia» all’Ufficio Brevetti e marchi del ministero dello Sviluppo economico. Quel nome, dunque, non lo può usare nessuno a parte lei, neppure Berlusconi.

La cosa non è sfuggita ai giornali nazionali, da quelli politici a quelli economici, che hanno titolato in modo fin troppo chiaro: «Berlusconi beffato: l’Altra Italia esiste già. “Scippato” il marchio per il nuovo team», ha scritto il Mattino di Napoli. E il Sole 24 ore titola «Berlusconi a bocca asciutta, marchio l’Altra Italia esiste già».

Stefania Mafalda da parte sua se la ride e dice di essere un po’ imbarazzata da tutta questa situazione. Ha scoperto quello che era successo da un giornalista di Adnkronos che l’ha chiamata per una intervista. È sicuramente soddisfatta dalla pubblicità gratuita che arriva al suo giornale web in cui campeggiano in questi giorni le Tre Cime di Lavaredo e l’iniziativa di Auronzo per portare seimila persone a darsi la mano nel segno della pace e della tolleranza.

I seguaci di Berlusconi assicurano che questo è solo un piccolo intoppo, che non cambierà il suo ambizioso disegno. Magari con un altro nome, ma considerati i precedenti questo non dovrebbe preoccupare il Cavaliere.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi