Bersagliato di messaggi ma la ex non è punibile

BELLUNO. Cinquanta messaggi vocali in una sera. Due o tre al minuto. Una madre di famiglia era stata portata a processo per molestie nei confronti dell’ex marito e avrebbe potuto essere condannata all’ammenda di 400 euro, trattandosi di una contravvenzione, in realtà non è punibile per particolare tenuità del fatto. Il giudice Riposati ha dato credito alla tesi del difensore Giorgio Gasperin, che peraltro aveva domandato l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato, in subordine il minimo della pena con le attenuanti generiche.

Nell’udienza di ieri mattina, sono stati ascoltati entrambi gli ex coniugi. L’uomo, che si era costituito parte civile con De Castello, ha spiegato di essersi sentito molestato, dopo una separazione tormentata, anche per la presenza di due figli minori. Soprattutto una sera, qualche ora prima del turno di notte in panificio. I messaggi riguardavano la gestione dei bambini, che a un certo punto sono stati presi in carico dai Servizi sociali. In quel momento, erano con la donna, che non riusciva a occuparsene come avrebbe voluto, in quanto si comportavano in maniera strana e la trattavano male, proprio come l’ex marito.

Quella che per De Castello era una molestia pesante, per Gasperin era invece un grido d’allarme, dopo la richiesta di condanna a 400 euro del pubblico ministero Tricoli. Il giudice ha dichiarato la donna non punibile per particolare tenuità del fatto. —

Gigi Sosso

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