Beve e abbatte un lampione due perizie non gli bastano

SANTA GIUSTINA. Due perizie non salvano la patente. Il 21enne automobilista feltrino S.C. è stato condannato a un anno e quattro mesi di arresto, 5 mila euro di ammenda, confisca del veicolo e revoca...

SANTA GIUSTINA. Due perizie non salvano la patente. Il 21enne automobilista feltrino S.C. è stato condannato a un anno e quattro mesi di arresto, 5 mila euro di ammenda, confisca del veicolo e revoca del documento di guida. Assolto per rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale.

I due consulenti della difesa hanno puntato da una parte sull’inattendibilità delle immagini della videosorveglianza sull’incidente del primo ottobre di due anni fa a Santa Giustina. Dall’altra sul cattivo funzionamento dell’etilometro dato ai carabinieri in comodato dal Comune di Sedico con un’umidità relativa del 100 per cento certificata dall’Arpav.

Diverso tempo dopo l’impatto della sua Suzuki Swift scura contro un palo della luce il giovane ha soffiato 1,72 al primo tentativo e 1,79 al secondo. Avesse fatto meno di 1,50, gli sarebbe andata meglio.

I fatti sono stati descritti con precisione dai carabinieri. Alle 5.10 del mattino arriva una chiamata dalla centrale operativa, perché un’auto ha appena centrato un lampione. I militari arrivano sul posto cinque minuti dopo e trovano un maresciallo in pensione e il macellaio che lavora a poca distanza e ha fatto la telefonata. L’automobilista se n’è andato, ma tornerà indietro e se ne accorgeranno, perché arriva un veicolo che emette uno strano fischio, mentre stanno cercando reperti. Lo inseguono, lo raggiungono e usano tutti gli strumenti per cercare di farlo accostare. L’uomo alla guida non dà loro ascolto, fino a quando svolta a sinistra e si infila nel vicolo cieco della caserma dei carabinieri. Qui i militari devono tirarlo fuori dalla macchina. Ha l’alito vinoso, gli occhi lucidi, finisce a terra con uno dei due militari e fatica a trovare la patente. Il primo controllo è delle 5.49 e il secondo delle 5.57.

Il consulente Bassanin ha contestato le immagini della telecamera di un locale, nel senso che sono accelerate, mentre il conducente procedeva a velocità moderata. Inoltre, mancano orario e data. Il medico legale Molinari, invece, ha sostenuto che con un’umidità superiore al 95 per cento l’etilometro non dà valori veritieri e, in quel periodo, per tre giorni, il tasso era stato del 100 per cento. Pertanto il tasso alcolemico era verosimilmente inferiore a 1,5.

Il pubblico ministero Rossi ha chiesto un anno e tre mesi di arresto, 6.000 euro di ammenda, la confisca dell’auto e la revoca della patente. Mentre la difesa Dalle Mule avrebbe voluto l’assoluzione per insufficienza di prove. In subordine la riqualificazione della lettera dell’articolo 186 del Codice della Strada da C a B, per avere una pena inferiore e in ulteriore subordine il minimo della pena. Il giudice Feletto ha condannato.

Gigi Sosso

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