Biglietti appesi in giro in paese: a processo per diffamazione
Biglietti anonimi in giro per Cesio. O lettere senza mittente inviate a diversi commercianti. Tutto scritto a mano o con il normografo o ancora con il computer e dal contenuto diffamatorio per due amici con famiglia, che venivano accusati di intrattenere una relazione extraconiugale. Entrambi hanno presentato una querela contro ignoti e, dopo un a perizia calligrafica, le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica e svolte sul campo dai carabinieri hanno portato a individuare M.D.
La donna, che vive in paese, dovrà rispondere in tribunale dell’ipotesi di reato di diffamazione aggravata. La scrittura dei manoscritti sarebbe la sua e le prove fatte con il normografo, uno strumento per il disegno tecnico utilizzato per la scrittura di caratteri standard, lo confermerebbero. I due bersagli della donna si costituiranno parte civile con gli avvocati Mauro Gasperin e Monica Barzon, per avere un risarcimento dei danni che hanno sopportato.
Una prima lettera scritta a mano e con all’interno un testo fatto al computer è arrivata al marito della parte offesa nell’aprile di quattro anni fa. Si leggeva, al netto delle volgarità: «Cosa ci fa tua moglie sempre al magazzino di un commerciante: gli fa delle terapie particolari o ci fa semplicemente del sesso?». La seconda del dicembre 2015 è stata indirizzata a una donna. In una missiva scritta a mano, con dentro due testi confezionati al computer, c’era scritto: «Sapevi che il tuo amore segreto fa sesso con una certa donna? Pensavi di essere l’unica? Allora non sembri, sei proprio scema. Tutti sanno della tua relazione clandestina».
In una occasione l’imputata si è anche spacciata per la vittima e ha inviato a un uomo un messaggio molto chiaro: «Ciao, sono io, ti ho visto in giro e mi piaci da impazzire, sono una biondina disponibile e calorosa, non vedo l’ora di conoscerti, mi trovi a Busche in piazza Aratiba, chiamami e ti dirò dove», con tanto di numero di cellulare. Altre lettere nel 2016, compreso un biglietto colorato scritto con il normografo, nel quale c’erano i due nomi e la scritta «amanti clandestini». Un altro destinatario ha dovuto leggere «complimenti alla falsità delle persone come si dona la donatrice al commerciante, una vera missionaria del volontariato, dai pomeriggi nel magazzino agli incontri fuggitivi nel Piave, per poi andare nelle scuole a parlare ai nostri ragazzi e a passare mattinate per le piazze, con la superbia e l’arroganza che la contraddistingue ma quanto schifo fa. Tutti ormai sanno quanto è falsa».
E poi bigliettini di colore arancione o rosso disseminati per Cesiomaggiore e trovati da una donna, tra giugno e luglio. Il periodo contestato va dall’aprile 2015 al luglio 2016 e ci sono state due querele. Adesso il processo per diffamazione aggravata. —
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