Bilancio: 9 milioni senza l’area sociale

Longarone. L’assessore D’Incà illustra il nuovo previsionale Critiche le minoranze: «Mancano le idee e l’innovazione»
Longarone, 15 febbraio 2005. Il municipio - Il municipio di Longarone
Longarone, 15 febbraio 2005. Il municipio - Il municipio di Longarone

LONGARONE. Approvato un sostanzioso bilancio comunale, a Longarone, per la prima volta sgravato dall'area sociale, ora confluita nell'azienda speciale consortile. Il previsionale 2017 ammonta infatti a circa 9 milioni di euro. Per fare un confronto, nel 2016, con l’assestamento, erano più di 17 milioni, stesso dato anche nel 2015. Seppur ridotti rispetto al passato, rimangono alcuni vantaggi del dopo fusione, che permetteranno una maggior libertà di manovra negli investimenti rispetto agli altri Comuni.

«Per la prima volta abbiamo approvato il previsionale entro la fine di dicembre», spiega l’assessore al bilancio Donato D’Incà, «con la novità, non troppo positiva per la verità, del ritorno al pareggio di bilancio per tutti gli enti pubblici. Fortunatamente questo obbligo nel nostro caso è solo per la spesa corrente e continuano alcuni vantaggi della fusione come la possibilità di usare l’avanzo di amministrazione per investimenti. Aumentano poi del 10 per cento, sempre grazie alla fusione, i trasferimenti statali. Con l’azienda speciale cala drasticamente il personale: da 65 unità lo scorso anno a 36 per il 2017, comprensive di una nuova assunzione che faremo a breve. Tasse e tariffe restano invariate e ci sarà u occhio di riguardo ai vari servizi socio-assistenziali, da sempre nostra priorità amministrativa. Un plauso al lavoro dei nostri uffici che, come sempre, si devono districare con norme nazionali che cambiano».

La manovra non è stata gradita dai gruppi di minoranza che votano contrari: «Siamo alle solite», interviene Francesco Croce, capogruppo de “Il Quadrifoglio, «si fa solo una discreta gestione ordinaria ma mancano le idee e l’innovazione. Pensiamo solo ai fondi stanziati per i giovani: 5000 euro in una voce e la misera cifra di 500 euro per l’”esclusione sociale dei giovani”, contro gli oltre 130mila euro per gli anziani. Non parliamo poi del turismo con solo 6400 euro per la promozione, quantità debole rispetto alla serie di opere pubbliche turistiche in programma. Manca un vero slancio per il futuro del paese».

«Questo è un bilancio che possiamo definire tecnico», replica il sindaco Roberto Padrin, «gli interventi specifici saranno fatti in corso d’anno con le variazioni. A nostro avviso, è una scelta responsabile che viene incontro al ritorno dell’obbligo del pareggio di bilancio: in questa fase non ce la sentiamo di proporre investimenti che possono essere “rischiosi”».

Enrico De Col

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi