Bilancio, anche Camuffo contraria

Ponte, la consigliera di maggioranza non è convinta del previsionale 2017-2019
Il municipio di Ponte a Cadola Resta alta l'allerta per la carenza d'acqua
Il municipio di Ponte a Cadola Resta alta l'allerta per la carenza d'acqua

PONTE NELLE ALPI. Un bilancio di previsione 2017-2019, quello approvato ieri sera a Ponte nelle Alpi, che mette al primo posto frazioni, ordine pubblico e sicurezza, politiche giovanili e per le famiglie, diritti sociali. Ma che non ha convinto il gruppo di minoranza e nemmeno la consigliera, pur eletta in maggioranza, Monica Camuffo, che hanno espresso il loro voto contrario.

Dopo aver evidenziato il sostanziale equilibrio, rispetto al 2016, sul fronte delle entrate, l'assessore al bilancio, Andrea Pontello, ha descritto la parte degli investimenti, sottolineando che «la concessione di spazi finanziari nell’ambito del Patto di solidarietà nazionale verticale permette al Comune di Ponte di utilizzare 205 mila euro che vengono “liberati” da quello che era chiamato Patto di stabilità. In questo modo, pur in assenza di progetto esecutivo validato, potremo realizzare opere da concludersi entro il 2017». La scelta è di intervenire nelle frazioni: 70 mila euro per le asfaltature (in sinergia con l’Unione Montana Bellunese); 23 mila per manutenzioni; 15 mila per l’implementazione del sistema di videosorveglianza; 25 mila per la progettazione del bocciodromo di Nuova Erto (già finanziato dalla Regione con un contributo di 100 mila euro).

«Uno stanziamento di 50 mila euro consente di utilizzare un ulteriore finanziamento regionale di 100 mila per il marciapiedi di Viale Cadore», aggiunge Pontello, «e 22 mila euro finanzieranno interventi urgenti in casa di riposo». Pontello ha poi ricordato che le tariffe del servizio mensa sono rimaste invariate, mentre la retta dei pulmini, dal 2013 a oggi, è cresciuta di 4,5 euro mensili. «Inevitabilmente, per riuscire a coprire il costo del servizio», spiega l’assessore.

Aspetto che ha trovato in disaccordo sia la Camuffo che Daiana Broi, capogruppo di minoranza. «Se le riduzioni esistono solo per le famiglie con Isee sotto i 10 mila euro, questi aumenti sono pesanti, soprattutto per i nuclei più numerosi e che abitano nelle frazioni più periferiche», fa notare la Camuffo, che con la Broi ha invitato l’amministrazione a una riflessione più profonda «su come gestire spese ed entrate per andare incontro alle famiglie in difficoltà». A suscitare discussione anche il piano finanziario e le tariffe Tari 2017, che per le utenze domestiche avranno un incremento della quota fissa di 13 euro all’anno (del 3,5% su quella variabile) e di 26,70 euro annuali, sempre sulla quota base, per le non domestiche. «Il fatto che nel piano finanziario della Ponte Servizi ci sia un accantonamento (quasi 87 mila euro, ndr) è un’ammissione che c’è un debito», sottolinea la Broi, «e alla fine a pagare sono sempre i cittadini. Il tutto perché a suo tempo la tariffa non era stata calcolata in modo corretto». (m.r.)

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